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giovedì 26 settembre 2024 | 18:27
Politica

Acqua e rifiuti - Arrical, il Pd chiede a Occhiuto di sospendere le elezioni del direttivo per le «gravi anomalie della legge istitutiva» - Notizie

Il gruppo consiliare dem a Palazzo Campanella contesta «l'ennesimo caso di inutile e pericolosa centralizzazione» ed una norma «che affida allo stesso presidente la gestione con la nomina del direttore unico»

di Redazione Politica

«Chiediamo al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, di rinviare le elezioni del consiglio direttivo d’ambito dell’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria (Arrical), convocate per il prossimo 29 settembre». A sostenerlo sono i consiglieri regionali del gruppo del Pd, dopo l'anticipazione rilanciata da LaC News24, che evidenziano «le tante incongruenze attualmente presenti nel testo di legge istitutivo della nuova Autorità del settore idrico e che potrebbero inficiare la validità delle stesse elezioni. Avevamo avvertito per tempo - si legge in una nota - il governatore rispetto a gravi anomalie di una legge che, di fatto, affida allo stesso presidente della giunta la gestione con la nomina del direttore unico. L’ennesimo caso di inutile e pericolosa centralizzazione – proseguono i consiglieri dem – che rappresenta un unicum in Italia. Adesso si aggiunge anche quest’altro pastrocchio relativo alle elezioni».

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«Innanzitutto - sostengono - la legge regionale istitutiva è del 2022, quando il censimento ufficiale della popolazione era diverso da quello previsto dal DPR 20 gennaio 2023 e, conseguentemente la tabella A che prevede le aree per lo svolgimento delle votazioni non è rappresentativa della popolazione legale residente. La legge istitutiva dell’Arrical inoltre – spiegano ancora i consiglieri del gruppo dem di palazzo Campanella - pone a carico dei Comuni capoluogo, sede dei seggi elettorali, una serie di costi, tra cui gli straordinari del personale da adibire agli adempimenti propedeutici e all’allestimento del seggio o la cartellonistica. Nessun ristoro per gli Enti è attualmente previsto e, invece, dovrebbe esserlo per evitare di appesantire ulteriormente la situazione in cui versano i Comuni calabresi.Riteniamo pertanto – conclude la nota – che sia indispensabile rinviare la tornata elettorale per consentire l’aggiornamento delle tabelle anagrafiche e prevedere un sistema di ristoro per i costi da sostenere a carico dei Comuni».