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mercoledì 25 settembre 2024 | 10:45
Sport

Palestra di vita - Non solo pugni, quando rispetto e inclusione passano dal ring: a Cosenza l’iniziativa della Boxe Popolare - Notizie

VIDEO E FOTO | Nei locali dello stadio San Vito-Marulla giovani e meno giovani allenano il fisico curando la mente e coltivando emozioni. Da qui nasce l’evento organizzato per il 4 e 5 ottobre: due giorni di incontri per discutere e riflettere sul ruolo dello sport contro discriminazioni e devianze. Tra le realtà coinvolte anche l’Università della Calabria

di Mariassunta Veneziano

Maria ha i capelli raccolti in una coda e la frangia che le ricade sulla fronte, ordinata, nonostante abbia appena smesso di saltare. Si concede alla videocamera con la titubanza dei suoi 18 anni. «Non so che dire», si schermisce. Invece poi dice, e dice bene. Perché il pugilato lo ha compreso, fino in fondo, o forse è il pugilato che ha compreso lei. «Mi ha aiutato molto fuori dal ring, con l’autostima, ad aprirmi. Ti insegna molto, al di là dei pugni». C’è tanto, al di là dei pugni. C’è l’educazione al rispetto che è il significato profondo, autentico, dello sport. Rispetto per gli altri, rispetto per sé stessi.

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Due giorni di sport e dibattiti

«Per fortuna nel 2024 il cliché del pugilato come sport violento è stato in larga parte superato. Poi la nostra è un’associazione legata principalmente all’attività sportiva, ma anche molto calata nel contesto sociale». Francesco Oliva è il presidente dell’Asd Boxe Popolare Cosenza. È anche lui tra i protagonisti dell’iniziativa organizzata per il 4 e 5 ottobre prossimi. “Non solo pugni”, si chiama così. Due giorni di incontri, sul ring e fuori dal ring, per discutere di inclusione e lotta alle discriminazioni di qualsiasi tipo: sociali, razziali, di genere. Tante le realtà coinvolte: il Comitato Calabria della Federazione pugilistica italiana, il collettivo La Base, La terra di Piero, l’Istituto comprensivo Spirito Santo di Cosenza, l’Unical.

Saranno proprio i cubi del campus di Rende a ospitare la prima giornata di questa quarta edizione. Che scavalca, però, anche i confini regionali cementando il legame tra Calabria e Lombardia, un filo rosso che congiunge già da diversi anni Cosenza a Milano, dove ha sede la Pugilistica Domino, associazione sportiva che con la Boxe Popolare ha tanto in comune.

Atleti e rappresentanti della Domino saranno presenti alla due giorni del 4 e 5 ottobre. «Molti di loro sono persone di origini calabresi stabilitesi al Nord per lavoro, come tanti – spiega Oliva –. Ma soprattutto ci siamo ritrovati nel modus operandi delle nostre realtà perché anche loro accanto all’attività sportiva promuovono una serie di iniziative di impronta sociale».

Un rapporto che si rinnova ogni anno in occasione del Torneo interregionale Lombardia-Calabria, memorial intitolato a Giovanni Iaria, calabrese e fondatore della Pugilistica Popolare di Milano scomparso nel 2017 a 39 anni. Un maestro con i guantoni e a guantoni dismessi, come è giusto essere in posti del genere, soprattutto con i più giovani.

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Il pugilato contro la devianza

Gianfranco Tallarico fascia le mani a uno dei suoi atleti, preparandolo a salire sul ring. Poi, sul quadrato, comincia la danza: saltelli e pugni, da un angolo all’altro, gambe e braccia sincronizzate, grazia e potenza miscelate alla perfezione. Tallarico è fondatore e tecnico della Boxe Popolare Cosenza. «Lo sport deve prima di tutto dare ai giovani un modello. Che non è solo un modello salutista, legato al fisico, ma anche un modello contro le tante forme di devianza che ci sono nella società – dice –. Ecco, realtà come la nostra vogliono riempire il vuoto spesso lasciato dalle famiglie, da genitori che per necessità o altro non riescono a essere abbastanza presenti nella vita dei figli. È in queste sacche che si creano quei fenomeni che poi sfociano nei casi di cronaca che leggiamo sui giornali ed è qui che lo sport può intervenire». E salvare molti.

«Sentiamo spesso parlare di baby gang, di bullismo e quant’altro. Vogliamo, anche con questa nostra iniziativa – sottolinea Oliva – sensibilizzare su come un’attività come la boxe possa incanalare le energie in un binario ben preciso senza sforare in episodi che nulla hanno a che vedere con le normali interazioni sociali».

Pugni e sogni

Gli atleti saltano dandosi il ritmo gli uni con gli altri mentre Rocky Joe ne controlla i movimenti dalla parete. Le scudisciate delle corde sul pavimento diventano una musica di sottofondo che a tratti arriva a sovrastare le parole scambiate tra i sacchi, travolgendole e portandosene via qualcuna, costringendo la mente a mettersi al lavoro per ricostruire le frasi spezzate a metà, dando loro un senso.

Mentre il senso di tutto questo lo si trova guardandosi intorno. Il sudore, la fatica, le pacche sulle spalle. Gli sguardi seri e concentrati sotto ai caschetti. Il senso è Maria. Maria Labianca che sale sul ring, mostrando i frutti di quell’allenamento portato avanti con costanza dal lunedì al venerdì, per 2-3 ore al giorno. Maria che ha abbandonato la danza a cui aveva consacrato i suoi primi sedici anni di vita per indossare i guantoni. Complici il Covid, il lockdown, le scuole di danza chiuse. La ricerca di un posto, la scoperta di un porto sicuro. Maria che studia Scienze infermieristiche all’università e poi viene qui a sfogare le tensioni. La forza cercata nei pugni e trovata al di là dei pugni. Stretti tra le dita obiettivi e desideri. Sogni. Una medaglia di bronzo già vinta ai campionati italiani 2023 nella categoria Youth 57 kg. Nel futuro, chissà. «Mi piacerebbe entrare in nazionale, partecipare a tornei fuori dall’Italia». Si ferma un attimo, poi aggiunge: «E magari anche qualcos’altro». Le Olimpiadi? Sorride Maria. Un po’ perché sa che sarebbe bello – e difficile, ma non impossibile – un po’ per il sollievo, perché capisce che questa è l’ultima domanda e può tornare ad allenarsi lontano dalla videocamera. Sorride, poi risponde. «Sì».

Il programma dell’iniziativa

Venerdì 4 ottobre- Ore 11.00 - Aula Solano, cubo 19/B ponte carrabile, Unical - Dibattito "Educare all'inclusione e al rispetto: il ruolo del pugilato". Con: Oscar Greco (storico), Gianfranco Tallarico (educatore socio-pedagogico), Vittoria Morrone (psicologa), Massimo Ciglio (dirigente scolastico), rappresentanti della Asd Pugilistica Domino di Milano. Modera Giancarlo Costabile (docente di Pedagogia dell'Antimafia, Unical)- Ore 14:30 - Centro Universitario Sportivo, Unical - Dibattito "Per i guantoni è indifferente chi li indossa". Con: Claudio Dionesalvi (giornalista, insegnante), Francesca Stancati (delegato provinciale Coni Cosenza), Francesco Oliva (presidente Asd Boxe Popolare Cosenza), rappresentanti della Asd Pugilistica Domino di Milano- Ore 16:00 - Centro Universitario Sportivo, Unical - Allenamento condiviso con la squadra femminile di calcio Cus Cosenza- Ore 18:00 - Palestra Popolare Cosenza, Stadio "San Vito" - Proiezione documentario "A pugni chiusi" e "C'era una Volta il Gramna". A seguire cena sociale di autofinanziamento con il contributo di "La terra di Piero"

Sabato 5 ottobre- Ore 17:00 - Istituto comprensivo Spirito Santo Cosenza - Incontri amatoriali di gym boxe- Ore 18:00 - Istituto Comprensivo Spirito Santo Cosenza - Incontri di pugilato agonistico I.B.A., maschili e femminili, tra atleti dei comitati F.P.I. Calabria e Lombardia- A seguire - La Base, via Macallè 17, Cosenza - Street food e socialità