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martedì 10 settembre 2024 | 15:23
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Caso Sangiuliano - Daspo per Boccia: non potrà più accedere alla Camera dei deputati dopo la diffusione dei video realizzati con occhiali smart - Notizie

Intanto l'imprenditrice sui social prosegue la sua battaglia: «La mia dignità e onorabilità macchiate dalle offese del ministro della cultura. Non ho ricevuto scuse ufficiali»

di Redazione Cronaca

Maria Rosaria Boccia

Maria Rosaria Boccia non potrà più accedere alla Camera dei Deputati. L'imprenditrice al centro del 'caso Sangiuliano' è finita infatti nel mirino della Commissione sicurezza di Montecitorio, dopo la divulgazione dei video da lei realizzati con gli occhiali-smart, immagini poi pubblicate sui social.

L'organismo, composto dal vicepresidente della Camera, Sergio Costa, e dai tre deputati questori, Benvenuto, Trancassini e Scerra, a quanto apprende Adnkronos e come anticipato da Il Foglio, sospenderà i permessi d'ingresso per la Boccia, 'colpevole' di aver prodotto video senza autorizzazione all'interno della Camera. Tecnicamente la sospensione dei permessi di accesso è una sanzione senza scadenza, rivedibile solo con una eventuale nuova deliberazione del comitato. La sospensione è la pena più severa prevista per casi del genere, ben oltre dunque il semplice 'richiamo' di cui si era parlato negli scorsi giorni.

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Boccia: «Difendo la mia dignità»

«Se il capriccio comanda l'azione di governo, allora siamo già al passaggio verso una nuova forma di governo: la dittatura. Il principio di conservazione della dittatura risiede appunto nel capriccio del dittatore. Sono determinata a dimostrare la verità della mia virtù, soprattutto per amore della Repubblica Italiana e della Democrazia». Lo scrive in un post su Instagram Maria Rosaria Boccia.

«Difendo la mia dignità e onorabilità di donna e cittadina, e quindi difendo la mia virtù. Nella difesa della virtù del popolo risiede il principio di conservazione dello Stato repubblicano. È mio diritto tutelare la verità della mia dignità e onorabilità, macchiate dalle offese del ministro della Cultura», scrive sempre nel post in cui rilancia la notizia della sua intervista a "È sempre Cartabianca" di questa sera.

Nonostante ciò, aggiunge, «non ho ancora ricevuto scuse ufficiali; anzi, sono stata più volte minacciata di denuncia. Per questo, per amore della Democrazia e della Repubblica, devo difendere con fermezza la mia onorabilità di donna e di cittadina repubblicana. È necessario, quindi, che io dimostri la verità della mia virtù offesa. Intendo provare che la mia virtù è stata brutalmente offesa in mondovisione e che - continua - il ruolo di Consigliera del Ministro, che ho svolto, mi è stato tolto ingiustamente, stracciando il decreto ministeriale di nomina per capriccio di donna».