Oblio o “sindrome del marinaio”? Questo è l’interrogativo che si pone la Uilpa, il sindacato dei Vigili del Fuoco calabrese, in merito alla oramai annosa vicenda che ruota attorno alle aperture delle sedi distaccate di Monasterace e Ricadi, e per le quali le amministrazioni preposte avevano garantito la procedura di avviamento.


Una vicenda che ha coinvolto da vicino l'associazione di categoria che, nel corso degli ultimi anni, si è esposta più volte affinché l’amministrazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco completasse l’iter burocratico già intrapreso per Monasterace, con la ristrutturazione dell’immobile destinato a sede operativa e costata oltre mezzo milione di euro.


Nino Provazza, segretario regionale della Uilpa, assieme a Giovanni Alampi e Vincenzo Lo Riggio, segretari provinciali di Reggio Calabria e Vibo Valentia, sono riusciti a portare avanti la proposta di sviluppo del territorio, per una maggiore sicurezza dello stesso e, soprattutto, dei lavoratori dei Vigili del Fuoco: «Il progetto messo in campo – riferisce Provazza – ha avuto il sostegno delle amministrazioni locali e dei cittadini, subito entusiasti dell’idea di un presidio su un territorio già penalizzato, non solo dalla propria olografia, ma anche dalla carenza delle infrastrutture viarie che, dopo ben tre anni, portano ancora le ferite causate dagli eventi alluvionali che hanno martoriato l’alto Jonio reggino».


Provazza ha riferito di aver chiesto «un incontro ufficiale al Presidente Mario Oliverio, ritenendo di fondamentale importanza la presenza della Regione Calabria, al fine di condividere e concertare un percorso comune che possa portare, nel più breve tempo possibile, al completamento dell’iter burocratico per l’apertura definitiva delle due sedi distaccate dei Vigili del Fuoco».