Il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, a Catanzaro ha escluso particolari timori per le recenti scosse nel Cosentino e ha rilanciato l’uso delle nuove tecnologie nei sistemi di allerta per la popolazione
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L'argomento all'ordine del giorno era la riperimetrazione dei contesti territoriali regionali, tema che già a marzo aveva portato il numero uno della Protezione Civile nazionale, Angelo Borrelli, a Catanzaro per fare il punto sul nuovo assetto della macchina dei soccorsi sul territorio. Ma la discussione è facilmente scivolata sull'endemica disinformazione dimostrata dai cittadini al verificarsi di eventi sismici. Prima Catanzaro e poi il tirreno cosentino sono stati plastici esempi della mancanza di conoscenza dei piani di protezione civile.
«Bisogna iniziare dalle scuole, bisogna fare cultura della prevenzione, di autoprotezione, bisogna restituire ai cittadini le informazioni e il modo più semplice secondo me è utilizzare gli smartphone». Lo aveva già annunciato a marzo e lo ha ripetuto anche questa sera indicando però una data precisa d'avvio della piattaforma nazionale di allertamento della popolazione. «E' realtà, entrerà in funzione a partire dall'anno prossimo. Quindi noi da un lato noi ci organizziamo per gestire gli eventi emergenziali e calamitosi sul territorio dall'altro per prevenirli con un sistema di allertamento. Tutto deve passare attraverso le nuove tecnologie, in particolar modo, per quel che riguarda la pianificazione di protezione civile. Noi riteniamo che i piani di protezione civile non debbano stare in un cassetto, debbono essere aggiornati e devono essere divulgate attraverso applicazioni informatiche». Nessuna preoccupazione poi per i due terremoti che di recente hanno colpito la Calabria: «Questi eventi che si sono registrati soprattutto al largo della costa riguardano faglie molte profonde».
Luana Costa
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