Metti una domenica di fine gennaio, un tempo ballerino ma non troppo e la voglia di tornare ai fasti di un tempo. Sono questi gli ingredienti dell’ultimo weekend tropeano, che ha portato diversi gruppi di volontari a prendersi cura del verde di una città ferita ma pronta a rinascere dalle proprie ceneri, come la Fenice contenuta nello stemma del Sedile Portercole.


Ad aprire le danze è stato il gruppo “istituzionale”: quello guidato dal sindaco “giardiniere” Giovanni Macrì e dagli operai comunali, che si è dato appuntamento alla piazzetta del Cannone, dove, fra un “piano“ e un altro, ha messo a segno una corposa sforbiciata a piante, alberi e rifiuti di ogni genere che macchiavano in particolare la zona interessata dal cantiere del futuro (?) ascensore. La “Squadra volontari” del Principato di Tropea, armata di guanti e divisa ufficiale, ha rimesso a nuovo la scalinata che dalla Porta Vaticana conduce alla Marina dell’Isola, una zona che non registrava interventi da diverso tempo e che resta tra le più battute dai visitatori.


Altro punto caldo è stata l’area picnic nei pressi del porto. Qui il locale gruppo scout, rastrelli e decespugliatore alla mano, ha reso di nuovo fruibile la zona, anch’essa interessata da abbandono selvaggio di rifiuti. Un tratto che è ormai tradizionalmente oggetto di operazioni di pulizia da parte dei giovani esploratori.


Infine, un contributo importante è arrivato anche dal Meetup 5 Stelle della cittadina tirrenica, che, nell’ambito dell’iniziativa “Piantiamo Tropea”, ha messo a dimora nelle centrali via Coniugi Crigna, via Tocco e via IV novembre, diversi alberi offerti dall’associazione Calabria Verde. Un’iniziativa che nelle prossime settimane coprirà molte altre zone di Tropea.


Una domenica importante, quindi, per una città che sta cercando di indossare l’abito buono in vista della prossima stagione turistica, il cui avvio sarà, come sempre, sotto Pasqua, quest’anno il 21 aprile.
Particolare da non trascurare, riguardo al weekend appena passato, è il fatto che le squadre di volontari abbiano agito in autonomia, senza coordinarsi tra loro, una coincidenza sintomatica di una reale volontà di rinascita di buona parte della popolazione, non più abituata ad attendere che siano gli altri a darsi da fare, ma pronta a sporcarsi le mani in prima persona.