Il governatore Oliverio si oppone ancora una volta alle trivelle puntate sui mari calabresi, questa volta nello specifico al largo di Crotone, e ha per questo presentato ricorso al Tar del Lazio.


Il Ministero dello Sviluppo Economico ha, infatti, poche settimane fa rilasciato due nuovi permessi di esplorazione ed estrazione alla ditta petrolifera statunitense Global Med su un totale di 1500 chilometri quadrati della punta dello Stivale.


Una superficie enorme, smisurata, specie se si pensa che viola direttamente il decreto legislativo del ‘96 in base al quale ad un unico soggetto non possono essere dati permessi su porzioni territoriali superiori ai 750 chilometri quadrati.


Da qui l’oggetto del ricorso. Anche se le singole concessioni da sole non arrivano a superare il tetto stabilito, sono comunque assegnate ad un unico gestore, arrivando così a coprire una porzione di mare nettamente superiore a quella consentita.


“Il nostro mare è una risorsa da salvaguardare e valorizzare. Una risorsa per alimentare lo sviluppo sostenibile”, ha scritto Oliverio nella lettera inviata al ministro dell’Ambiente.


Ma non è tutto. Mentre il Tar dovrà sciogliere la diatriba su queste aree, la multinazionale americana ha chiesto il permesso di cercare idrocarburi su un’altra area ancora, sempre al largo del crotonese.

 

Tiziana Bagnato