Da Botricello lanciato l’allarme sulle imprese in crisi: «Una su tre chiuderà. Un 2024 da dimenticare». In tanti pronti a gettare la spugna: «Siamo alla sesta generazione, ai miei figli ho sconsigliato di continuare»
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«Se il Governo nazionale e quelli regionali vogliono questo, gli diamo le chiavi delle nostre aziende e se le coltivano loro. Noi cambiamo mestiere». È perentorio Paolo Lentini, agricoltore che questa mattina ha aderito alla mobilitazione indetta dal Coapi con un presidio di trattori lungo la statale 106 a Botricello. «Io produco ortaggi», un’azienda di sesta generazione racconta: «Tante aziende hanno chiuso ma siamo tutti sull’orlo della chiusura. Io stesso avevo intenzione di passare l’azienda ai miei figli ma hanno deciso di cambiare mestiere. Io stesso li ho sconsigliati».
Costi di produzione talmente elevati da superare il prezzo di vendita. Il reddito degli agricoltori progressivamente eroso dall’immissione sul mercato di prodotti a basso costo, l’agricoltura non è più un’attività conveniente. Così si scende in strada, il coordinamento intende chiedere alla Regione la dichiarazione dello stato di crisi.
«I problemi si sono aggravati, è stato un 2024 da dimenticare» aggiunge Leopoldo Fazzolari, allevatore crotonese. «Un anno senza pioggia, con zero resa e questo ci fa preoccupare perché non sappiamo quale sarà il nostro futuro. Le aziende? Una su tre non riaprirà più, soprattutto nel settore della zootecnia a causa dell’epidemia di blu tongue. La perdita delle pecore, la mancanza di latte e di agnelli, sono elementi che ci impediscono di lavorare. Il programma economico che avevamo preventivato non siamo più nelle condizioni di rispettarlo, malgrado le scadenze».
Nei prossimi giorni gli aderenti alla manifestazione odierna chiederanno alle amministrazioni locali di adottare delibere di consiglio comunale a sostegno della causa. Al presidio ha partecipato anche il sindaco di Botricello Saverio Simone Puccio: «L’importante è sostenere le aziende che hanno difficoltà e che affrontano una crisi economica molto forte. Dobbiamo tutelare i prodotti che vengono dalla nostra terra, dobbiamo stare vicino agli agricoltori onesti. Da parte nostra domani incontreremo gli agricoltori per discutere le loro richieste. Rispetto alla piattaforma che ci presenteranno capiremo quali sono gli obiettivi che si intendono raggiungere. Purché sia una battaglia seria noi saremo al loro fianco».