VIDEO | Il sindaco di Roccaforte del Greco, Domenico Penna, racconta dagli studi de ilReggino.it le difficoltà per i comuni - specialmente montani - di garantire l'approvvigionamento idrico. E dopo due anni senza pioggia né neve: «Vedremo gli effetti tra molto tempo»
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Le immagini delle barche che veleggiano nel cuore dell'Aspromonte sono solo un lontano ricordo. Scene di un passato recente che oggi sembrano quasi un'utopia. La diga del Menta soffre una crisi idrica senza precedenti. La terribile siccità che ha attanagliato la Calabria la scorsa estate, si riflette con una lunghissima coda anche in questo inverno. Nonostante le piogge e gli eventi meteorologici recenti, la situazione del Menta è ancora preoccupante.
Complice il cambiamento climatico, i livelli emergenziali della diga del Menta non riescono a soddisfare completamente la grande sete di Reggio, anche a causa di una rete idrica colabrodo che disperde il 50%, o forse più, di acqua lungo il percorso.
E la crisi idrica continua anche per l'Area Grecanica, che come denuncia il sindaco di Roccaforte Mimmo Penna, è stata tagliata fuori dalla distribuzione dell'acqua dell'invaso che insiste nel suo comune. «La diga è stata concepita per servire Reggio Calabria, ignorando completamente i comuni circostanti», sottolinea Penna. «Roccaforte del Greco, nonostante sia a pochi chilometri dalla struttura, non riceve nulla. Una scelta che ha aggravato la marginalizzazione delle aree interne».
Ma la crisi idrica in Calabria non è solo una questione climatica. «Paghiamo decenni di scelte politiche sbagliate», denuncia Penna. «Non possiamo affrontare un’altra estate come quella del 2024».