È il primo comune calabrese a opporsi ufficialmente alla nuova tecnologia. Il sindaco: «Non siamo contro il progresso»
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«Conosciamo le teorie di Montagnier, ma nella nostra decisione il Coronavirus non c’entra». Il sindaco di Sant’Agata del Bianco Domenico Stranieri ci leva subito il dubbio. La decisione della sua amministrazione comunale di dire no all’installazione delle antenne 5g sul territorio nulla ha a che fare con la temuta infulenza.
Il paese della Locride che diede i natali a Saverio Strati è il primo in Calabria ad opporsi fermamente alla nuova tecnologia ma, ribadisce il sindaco con la passione per il giornalismo e la filosofia, che tempo addietro ha anche attivato una linea internet gratis per i suoi cittadini, la sua non è un’ordinanza contro il progresso.
Forma di prevenzione
«Questa nuova tecnologia si estenderà anche nei piccoli comuni – spiega il primo cittadino – e la nostra delibera rappresenta una forma di prevenzione. Alla luce degli interessi economici che girano intorno, noi non sapremo mai tutto su questa storia, ma non possiamo fare in modo che tutto accada a nostra insaputa».
A giustificazione del divieto, nella delibera sono riportate numerose motivazioni ispirate alla prudenza e basate sugli allarmi lanciati dal mondo scientifico riguardo all'utilizzo del 5G, ritenuto un sistema ancora poco chiaro e conosciuto nelle sue possibili interazioni con la salute umana.
«Ci siamo già sentiti con altri sindaci del territorio – dice Stranieri – i quali appresa la notizia della nostra delibera ci hanno chiamato per dialogare e non escludo che molti centri si possano accodare a noi».