Nel corso di un convegno sulla sostenibilità del ciclo idrico il presidente della Società Risorse Idriche calabresi Calabretta e il dirigente Marati, spiegano come è cambiata la strategia della regione e quali i prossimi fondamentali obiettivi
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Tanti gli esperti locali e nazionali che si sono ritrovati presso il PM Hotel di Catanzaro per scambiarsi esperienze sulla sostenibilità del ciclo idrico, con particolare riguardo alla situazione calabrese.
«È stata avviata una riforma epocale in tutta la regione Calabria – ha detto al nostro Network Cataldo Calabretta, presidente di Sorical – che attraverso Arrical ha individuato noi come soggetto unico gestore per caratteristiche, elementi essenziali e per essere ormai entrato nel sistema Italia per la reputazione raggiunta».
Fattore “Blu”
Alle porte della bella stagione doverosa anche una previsione sullo stato della balneabilità del mare. «Diciamo che le nostre acque – ha detto da parte sua il direttore generale di Sorical Giovanni Paolo Marati – hanno dei requisiti di balneabilità e sono tutto sommato delle buone acque anche testimoniato dal fatto che ci sono stati degli incrementi delle bandiere blu nel corso degli anni. C'è un tema evidentemente da affrontare che è quello del miglioramento di tutto il sistema non solo di depurazione ma anche di prevenzione dell'inquinamento degli ambienti marini e costieri»
Cominciano a pagare
Confortanti anche le ipotesi sul piano d'uscita dal grosso debito dei comuni con l'acqua pubblica. «Oggi Sorical – ha aggiunto Calabretta – in qualità di soggetto unico gestore deve poter avere un rapporto diretto con i cittadini calabresi e non più fornire il servizio all'ingrosso ai comuni della Calabria anche perché questo rapporto purtroppo è divenuto squilibrato negli anni, molti comuni sono divenuti morosi e si è provocato un problema finanziario che ha anche generato danni all'interno delle gestioni comunali».
«Penso che questa situazione – ha infine concluso Marati – debba normalizzarsi, vedo che c'è un miglioramento sicuramente della propensione al pagamento da parte dei comuni che sono sicuramente diventati più responsabili, adesso la sfida è quella di mettersi in contatto direttamente con l'utente finale e anche lì bisogna fare uno sforzo per cercare di migliorare i livelli di incasso, attualmente sono abbastanza bassi».