In Calabria la situazione climatica è molto difficile come nel resto del Paese. I fiumi e i laghi sono molto secchi e possiamo dire che ormai sono delle "grandi pozzanghere" soprattutto quelli della Sila dove la pioggia latita ormai da quest'estate. Pioggia che risulta al di sotto delle medie anche nei capoluoghi di Regione: a Crotone da inizio anno sono caduti circa 200 mm di pioggia rispetto ai circa 680 mm della media annuale, deficit quindi addirittura di oltre 400 mm. A Cosenza da inizio anno sono caduti circa 470 mm di pioggia rispetto ai circa 770 mm della media annuale con deficit pluviometrico dunque di circa 300 mm. A Catanzaro la pioggia caduta è di circa 490 mm contro gli 800 mm con un deficit pluviometrico di circa 300 mm. Sulla bassa Calabria invece e in particolare a Vibo Valentia e Reggio Calabria sono caduti rispettivamente 420 mm e 300 mm con un deficit pluviometrico di 400 mm e di 150 mm.

Temperature oltre la media in Calabria

Attualmente gli aggiornamenti meteo non sono dei migliori: non si intravedono infatti piogge almeno fino a fine mese e inizio novembre, e se così fosse si aggraverebbe la situazione siccità su tutta la nostra Regione. Anche il clima non è dei migliori: in questi ultimi 2 giorni di sono registrati picchi di oltre 31°C nelle aree interne cosentine e in particolare a Zumpano e Mendicino con valori diffusi di oltre i 25-26°C su quasi tutta la Regione. Attualmente si hanno valori di oltre 8°C le medie del periodo, anche se tra fine mese e inizio novembre è previsto un rientro alla normalità con temperature di stampo più autunnali.

Ottobrate in corso

In questi giorni il mese di ottobre ci sta mostrando il suo volto tardo estivo, tipico delle famose “ottobrate”.
La rimonta del promontorio anticiclonico di origine nord-africana, su buona parte del territorio dell’Europa centro-occidentale, è stata originata da una saccatura instabile che dalle coste orientali del nord America si è spinta sull’Atlantico orientale, fino alle porte dell’Europa, influenzando la circolazione atmosferica su buona parte del vecchio continente.

Le saccature, pilotate dalle “onde di Rossby”, quando tendono a rallentare la loro velocità di propagazione da ovest ad est, originano dei pattern atmosferici, abbastanza durevoli, che favoriscono una maggiore probabilità degli eventi meteorologici estremi come siccità, inondazioni, ondate di freddo o avvezioni d’aria calda, con onde mobili di calore insistenti per intere settimane su estese regioni.

In questo caso, trovandoci sul ramo caldo ascendente dell’ampia onda noi, sul bacino centrale del Mediterraneo, siamo interessati da un flusso di aria particolarmente calda e secca in quota che dal Maghreb risale in direzione della Francia e dell’Italia, alimentando un esteso anticiclone sub-tropicale che si protende fino al cuore dell’Europa.

Purtroppo quando si entra in queste situazioni meteorologiche, con robusti promontori anticiclonici sub-tropicali, estesi dalle latitudini tropicali fino alla fascia temperata, diventa poi davvero molto difficile uscirne in tempi brevi. E le piogge autunnali continueranno a latitare: l'anticiclone, ergendosi sul Mediterraneo, oltre a fare da “barriera” all’arrivo delle piovose e fredde perturbazioni atlantiche, contribuisce pure a richiamare masse d’aria estremamente calde e secche (in quota) che fanno impennare i termometri su valori ben al di sopra delle medie climatiche, dapprima in quota e successivamente fino al suolo. Questo spiega perché anche in questa settimana avremo un clima tipico della tarda estate, con tempo stabile e soleggiato ovunque.