VIDEO | Il primo cittadino ha partecipato al convegno promosso da Calabria Condivisa insieme ai vertici degli ordini professionali dei geologi, degli architetti e degli agronomi
Tutti gli articoli di Ambiente
«Non è solo un problema di fragilità del territorio ma è innegabile che la mano dell’uomo abbia inciso eccome per aumentare il rischio idrogeologico in Calabria». Non usa mezzi termini il sindaco di Taurianova, Roy Biasi, nel suo intervento nel convegno organizzato nella sala consiliare dall’associazione Calabria Condivisa. Il primo cittadino ha dialogato con un parterre di alto profilo, tra gli altri c’erano il presidente regionale dell’ordine dei Geologi, Giulio Iovine, gli omologhi reggini degli Ordini degli architetti e degli agronomi, Ilario Tassone e Antonino Sgrò, nonché il funzionario della protezione civile regionale Michele Folino Gallo.
«Abusivismo edilizio e utilizzo indiscriminato degli argini dei fiumi – ha chiosato Biasi – sono un fenomeno che impone alla politica un cambio di passo, per sapere programmare e prevenire senza trovarci a intervenire solo a tragedia avvenuta».
Stesso concetto ribadito da Tassone secondo il quale «c’è bisogno di assicurare quella manutenzione idraulica minima che una volta erano le stesse popolazioni di montagna che facevano»; allarme rilanciato anche da Sgrò che ha ricordato come «il territorio aspromontano abbia delle caratteristiche straordinarie dal punto di vista climatico e tettonico, premesse che devono indurre a vedere possibili più che altrove rischi».
Folino Gallo ha richiamato l’attenzione sulla legge regionale che ha riformato la protezione civile, ricordando come «anche i cambiamenti climatici ci stanno abituando a situazioni di allerta sempre più frequenti». Il dibattito, moderato dalla presidente del club Soroptimist di Palmi, Maria Teresa Santoro, ha registrato una larga partecipazione – soprattutto di tecnici - nel nome di quella alleanza tra cittadini, professionisti ed enti che Iovine ha considerato imprescindibile «per evitare che in Calabria si continui a intervenire solo a lutti avvenuti».