«È il momento di lavorare per una prospettiva stabile e di lungo termine della gestione del ciclo integrato dei rifiuti sul territorio metropolitano reggino. Ci sono tutte le condizioni affinché l’Ato soddisfi le esigenze dei 97 Comuni. Le discariche sono ancora il punto dolente tuttavia bisogna guardare alla differenziazione dei materiali e al loro trattamento negli impianti più efficienti e ammodernati come presupposti di uno smaltimento sempre meno impattante di scarti di lavorazione sempre minori nella quantità e migliori nella qualità».

A dichiararlo è il consigliere metropolitano con delega all’Ambiente, Salvatore Fuda, in queste settimane impegnato con i sindaci della Locride per l’individuazione del sito su cui costruire la discarica di servizio della zona che, con quella di Melicuccà (per la quale sono attese a stretto giro le analisi del Cnr) e di Motta San Giovanni (che la Regione dovrebbe appaltare entro giugno al termine di alcune sue verifiche), andrebbe a completare il quadro nell’Ato di Reggio Calabria. Da sottolineare, però, che la discarica della Locride è l’unica, ad oggi, a non avere ancora alcuna copertura finanziaria.

Scarti sempre minori e migliori

«Le discariche di servizio del futuro non saranno più connotate negativamente e saranno invece essenziali per un ciclo di trattamento dei rifiuti efficiente e funzionale. Necessaria, infatti, la consapevolezza della sua importanza nella prospettiva di un sistema autonomo con impianti moderni a basso impatto ambientale in cui non sarebbero più conferiti rifiuti tal quali ma scarti di lavorazione in percentuali sempre minori, perché lavorati da impianti sempre più centrati sul recupero e sulla sostenibilità ambientale», ha spiegato ancora il consigliere metropolitano Fuda.

Il sito della Locride per chiudere il cerchio nell’Ato reggino

«Al momento sono stati individuati i siti di Melicuccà e di Motta San Giovanni per gli ecodistretti dello Stretto e di Gioia Tauro. Per quanto riguarda l’ecodistretto della Locride, la Regione ha incaricato il dirigente Ambiente della Città Metropolitana, Pietro Foti, di individuare il sito. Si tratta di un percorso che abbiamo già avviato e che intendiamo condurre con l’ampio coinvolgimento dei sindaci dell’area. Abbiamo già avuto un primo incontro – ha spiegato il consigliere metropolitano Fuda – durante il quale è stata condivisa l’esigenza di partecipare al percorso decisionale relativo a questo intervento. Sono stati fissati alcuni principi generali tra i quali quello di non gravare su territori che stiano o abbiano già contribuito al ciclo dei rifiuti ospitando un impianto o una discarica sul territorio. È il caso rispettivamente di Siderno e di Casignana, dove è stata chiusa una discarica di trecentomila metri cubi», ha sottolineato il consigliere Salvatore Fuda.

Un percorso condiviso con sindaci e cittadinanza

«Vogliamo tracciare un percorso in cui il ruolo dei sindaci, degli enti locali, dei cittadini e delle associazioni sia istituzionalizzato, attraverso una sorta di controllo civico che accompagni la costruzione e il percorso verso la gestione. Dunque ci saranno altre riunioni in modo da procedere con il confronto e l’approfondimento e solo successivamente con l’indicazione della località. Un lavoro in linea con una prospettiva più ampia di un sistema integrato ed efficiente nell’Ato di Reggio Calabria, con impianti pubblici adeguati e un piano d’Ambito, quale strumento di pianificazione per la definizione degli obiettivi di qualità del ciclo completo dei rifiuti», ha concluso il consigliere metropolitano con delega all’Ambiente, Salvatore Fuda.

Un altro sito nella Piana

Sempre sul fronte delle discariche di servizio, all’attenzione della Regione Calabria, che sta conducendo degli approfondimenti, è stato sottoposto anche un sito nella Piana. Si tratta di un terreno confiscato alla mafia di oltre 14 ettari.