Il sindaco di Palmi, Ranuccio, tra i contrari alla proposta. Metrocity liquida alla società pugliese Cisa 500mila euro per lo smaltimento degli scarti reggini
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In Regione si mira a centralizzare la gestione del servizio Rifiuti, con un gruppo di sindaci metropolitani che non concorda, mentre l’ambito territoriale ottimale (Ato) reggino è ancora senza impianti in cui conferire gli scarti di lavorazione del rifiuto indifferenziato. Due sono gli impianti già finanziati, insistenti sui territori di Melicuccà e Motta San Giovanni, ma il primo non è mai entrato in funzione e il secondo non è stato ancora realizzato. Una condizione che si riverbera anche sui costi del servizio che i Comuni devono sostenere e che potrebbe determinare degli aumenti della Tari.
Rifiuti fuori regione
Le spese relative ai rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento, sono infatti coperte dalla Tari riscossa dai Comuni, enti che rimangono centri di imputazione anche del pagamento di servizi ulteriori gestiti da altri enti. È il caso dell’esportazione degli scarti di lavorazione dei rifiuti indifferenziati che da qualche anno ormai, trovandosi il territorio metropolitano di Reggio Calabria privo di impianti finali, vengono smaltiti fuori regione. Lo scorso anno ciò è avvenuto in Puglia e in Lombardia.
Nel dettaglio la Città Metropolitana di Reggio Calabria, qualche settimana fa, si è impegnata a liquidare alla società pugliese Cisa poco più di cinquecento mila euro per l’attività di smaltimento degli scarti reggini nel corso nel 2021. L’importo rientra nella voce Ato Reggio Calabria gestione in conto terzi trattamento e smaltimento rifiuti. Sono importi che i Comuni dovranno versare a palazzo Alvaro che adesso li sta anticipando.
Le ricadute sul costo del servizio di questa spesa variano da Comune a Comune. Ovviamente ogni amministrazione comunale ha il suo piano tariffario e gli eventuali aumenti sono commisurati anche a situazioni specifiche come nel caso di Palmi di cui è sindaco Giuseppe Ranuccio, anche consigliere metropolitano con delega al Bilancio.
L’esperienza di Palmi
«La mia amministrazione ha dovuto aumentare, seppure di poco, la Tari anche, ma non solo, in conseguenza dell’aumento delle spese di conferimento. Palmi aveva, infatti, una spesa storica bassa che avrebbe dovuto essere aggiornata con la naturale evoluzione del territorio al fine di garantire un servizio davvero efficiente. Noi stiamo riuscendo, comunque, a contenere i costi, riducendo il rifiuto indifferenziato che riusciamo adesso a raccogliere ogni due settimane, e incrementando la differenziata, il cui scarto può essere venduto e costituire una risorsa, piuttosto che essere smaltito e rappresentare un costo. Questa è l’unica via», ha spiegato Giuseppe Ranuccio.
«Considerando la problematica degli impianti finali ancora irrisolta nell’ato reggino, la somma liquidata spalmata sui 97 Comuni non produrrà grosse criticità. Certamente è una spesa che i Comuni sono chiamati a sostenere», spiega ancora Giuseppe Ranuccio che manifesta poi la sua contrarietà rispetto alla recente proposta della Giunta Occhiuto di tornare ad una gestione unica del servizio Rifiuti.
Un’agenzia unica con quali obiettivi?
«Questo accentramento mi sembra una forzatura. Resto contrario poiché non ravvedo un’idea chiara alla base di questo intento della Regione che, dopo aver addossato ai singoli ato la gestione del servizio, adesso vuole tornare ad occuparsene. Potrebbe essere una risorsa ma non senza capire come si intenderà procedere, visto che già veniamo da una gestione unica che si è rivelata del tutto inefficiente, lasciandoci con impianti obsoleti e inadeguati Adesso dopo aver avviato anche delle attività per la gestione, perché dovremmo tornare all’agenzia unica? Per noi amministratori sarebbe certamente uno sgravio non doverci occupare di rifiuti. Il punto è che non abbiamo contezza del progetto alla base di questa centralizzazione regionale. Nessuna idea chiara e risolutiva che ci permetta di valutare l’opportunità di questa agenzia unica», ha concluso il sindaco di Palmi e consigliere metropolitano con delega al Bilancio, Giuseppe Ranuccio.