Nell'impianto di Catanzaro non si riesce a conferire l'umido e i mezzi restano in coda. Intanto dal primo gennaio dovranno essere gli Ato a gestire l'intero ciclo. Problematico passaggio di consegne tra Regione e Comuni
Tutti gli articoli di Ambiente
PHOTO
Il 2020 non inizia sotto i migliori auspici nel settore dei rifiuti. Rallentamenti nel conferimento e sospensioni di alcuni servizi si registrano già a partire dai primi giorni dell'anno nell'impianto di Catanzaro.
«Siamo in questa condizione dal 2019 - spiega Antonio Veraldi, addetto alla raccolta dei rifiuti del Comune di Sellia Marina -. È iniziato il 2020 e la situazione non è cambiata e non cambierà mai. Le buche sono piene e possono conferiti in impianto solo gli stessi quantativi previsti in uscita».
Ma i disagi sono iniziati già dal primo gennaio a causa della scadenza dell'ordinanza contingibile e urgente emanata a luglio dal presidente, Mario Oliverio. Il provvedimento consentiva l'aumento fino al 50% del trattamento della frazione organica ma solo, appunto, fino al 31 dicembre. «A Sellia Marina - prosegue - ho due casse ermetiche piene di umido che qui non si riesce a scaricare perchè i gestori hanno la concessione fino al 31 dicembre. Dopo il 31 dicembre noi non mangiamo più, i rifiuti non li buttiamo più, l'organico ce lo teniamo a casa».
Una situazione che rischia ora di esplodere anche in considerazione del passaggio di consegne che, a partire dal primo gennaio, interverrà nella delicata materia dei rifiuti. Le deleghe transiteranno dalla Regione ai Comuni e saranno gli Ato a dover sottoscrivere nuovi contratti con i gestori degli impianti. «In difficoltà sono anche le aziende che si occupano della raccolta - aggiunge Giuseppe Castanò, addetto del Comune di Soverato -. Loro aspettano noi per scaricare i mezzi più piccoli. Mi chiamano per chiedermi dove sono. Sono qui in discarica fermo».
Luana Costa