Il Codacons si è espresso in una nota in merito al gigantesco business dei rifiuti che coinvolge i comuni calabresi. «Chi sa dire quanto vetro, plastica, carta o legno ha raccolto il proprio comune? E, soprattutto quanti soldi hanno incassato i comuni calabresi dalla vendita dei rifiuti? Ci deve essere qualcosa di perverso se a fronte delle percentuali della raccolta differenziata che crescono vertiginosamente, le tasse sui rifiuti non accennano a diminuire». Per comprendere come stanno le cose, il consorzio ha formalizzato una istanza di accesso, anche alla luce della Direttiva 2003/4/Ce riguardante le "informazioni ambientali", per ottenere i dati di tutte le somme incassate dai Comuni calabresi dagli "ex mercuriali" ovvero con la vendita dei rifiuti recuperabili (ferro, legno, carta, vetro).

 

«Chiediamo ai comuni che provvedano non solo a spiegare dettagliatamente quanto abbiano incassato negli anni con la vendita dei rifiuti recuperabili, ma anche - sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente del Codacons - come siano state imputate nei bilanci queste somme. Quel che è certo non sono state utilizzate per abbassare le tariffe, visto che a fronte delle percentuali di raccolta stratosferiche, tanto da ingenerare qualche (legittimo) sospetto, non corrisponde una proporzionale riduzione delle tariffe richieste ai Cittadini». Conclude la nota del Codacons: «Ovviamente non appena in possesso dei dati provvederemo a denunciare ogni abuso o distrazione commessa ai danni degli utenti».