E' quanto ha deciso il Tribunale amministrativo regionale che ha accolto l'istanza cautelare avanzata da Sovreco, gestore dell'unica discarica ancora attiva in Calabria
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Quattro mesi di tempo per trovare una exit strategy all'emergenza rifiuti. E' questa l'ultima scadenza fissata dal Tribunale amministrativo regionale che questa mattina si è pronunciato sul ricorso proposto da Sovreco, gestore dell'unica discarica ancora attiva in Calabria, teso ad annullare la comunicazione della Regione con la quale di fatto la si obbligava a continuare a smaltire rifiuti provenienti dal sistema pubblico. Già a gennaio l'amministratore delegato della società crotonese, Vincenzo Calfa, aveva infatti annunciato l'indisponibilità dell'impianto a ricevere ulteriori scarti a causa dell'imminente saturazione. Una lettera che per la verità ha trovato scarsa apertura alla Cittadella, dove ormai da tempo si annaspa in una situazione emergenziale tra bandi andati deserti e l'assenza di nuove discariche.
Proprio in ragione di queste difficoltà lo scorso febbraio i giudici amministrativi avevano rigettato la richiesta di sospensiva avanzata dalla società affermando "l'interesse pubblico alla non interruzione del servizio". Principio confermato anche con l'ordinanza emessa ieri dalla prima sezione del Tar che ha però aggiunto un ulteriore tassello nel riconoscere "il grave pregiudizio patrimoniale" arrecato a Sovreco. Da qui la pronuncia con la quale è stata accolta l'istanza cautelare ma slittata però di quattro mesi. La sospensiva del provvedimento regionale sarà efficace a partire dal primo luglio, a quella data il dipartimento Ambiente non potrà più imporre il conferimento degli scarti nella discarica di Crotone e, si spera, avrà trovato anche una soluzione alternativa. L'unica per la verità al momento al vaglio è quella di trasportare i rifiuti all'estero con un aumento dei costi sulla tariffa per i cittadini contribuenti.
Luana Costa