In Italia nel 2018 si conferma il trend di crescita della raccolta differenziata che raggiunge il 58,1% (+2,6% rispetto al 2017). Negli ultimi 10 anni siamo passati da circa 9,9 milioni di tonnellate a 17,5 (dal 35,3% al 58,1%), con un aumento quasi del 25%. Più alti i valori al Nord (67,7%), sotto la media nazionale il Centro (54,1%), mentre seppur più bassi, al Sud (46,1%) si registra un aumento del 4,2% rispetto all'anno precedente. Sono solo 7 le regioni su 20 che superano l'obiettivo del 65% di differenziata. Emerge dal "Rapporto Rifiuti Urbani edizione 2019" curato dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), presentato alla Camera.

Cresce la raccolta differenziata a Crotone

Al Sud un trend positivo sulla differenziata - secondo Ispra - in particolare in Sicilia (+7,8 punti) e in Molise (+7,7 punti), seguite da Calabria (+ 5,6) e da Puglia (+5): "Un miglioramento importante, anche se non fa spostare le quattro regioni dalle ultime posizioni a livello nazionale". Sono 7 le regioni italiane che superano l'obiettivo del 65% di differenziata fissato, al 2012, dalla normativa: Veneto (73,8%), Trentino Alto Adige (72,5%), Lombardia (70,7%), Marche (68,6%), Emilia Romagna (67,3%), Sardegna (67%) e Friuli Venezia Giulia (66,6%). Tra queste regioni, i maggiori incrementi di raccolta, in ordine nelle Marche, in Sardegna e in Emilia Romagna. Percentuali ancora più alte si registrano a livello provinciale: su tutte c'è Treviso, all'87,3%, seguita da Mantova (87,2%), Belluno (83,4%) e Pordenone (81,6%). In Sicilia significativa la crescita di Siracusa: quasi 11 punti in più di differenziata (dal 15,3% del 2017 al 26,2% del 2018) e Messina (dal 20,8% del 2017 al 28,7%). In Calabria cresce Crotone (27,3%, a fronte del 22,9% del 2017).

Il trattamento dei rifiuti

Secondo il rapporto i rifiuti urbani prodotti sono stati gestiti da 646 impianti: 353 al Nord, 119 al Centro e 174 al Sud. Oltre la metà di questi è dedicata al trattamento dell'organico (339 impianti), «il più raccolto - spiega Ispra - ma alcune regioni non hanno impianti per trattarlo». Inoltre sulla differenziata gli «Impianti non sono al passo con le esigenze della differenziata, pochi e mal distribuiti»: sono 7 le regioni italiane che superano l'obiettivo del 65% fissato, al 2012, dalla normativa. In discarica sono state smaltite quasi 6,5 milioni di tonnellate (pari al 22%), con una riduzione del 6,4%. Solo nel Centro Italia si è registrato un +4,3%, mentre Nord e Sud sono scesi rispettivamente del 10% e del 9%. Le discariche operative sono 127: 56 al Nord, 25 al Centro e 46 al Sud.

Aumentano i rifiuti

Torna a crescere la produzione dei rifiuti urbani in Italia nel 2018, in linea con i valori del Pil, con un aumento del 2% rispetto al 2017 e poco meno di 500 kg pro capite. Si tratta di quasi 30,2 milioni di tonnellate dopo 6 anni sotto quota 30 milioni. Al Nord sono state prodotte 14,3 milioni di tonnellate, al Centro 6,6 e al Sud 9,2. E' ancora in calo l'uso delle discariche (-6,4%), mentre sempre bene la raccolta differenziata (+2,6%).

I costi

In Italia nel 2018 il costo dei rifiuti urbani è aumentato di 3,46 euro l'anno per abitante rispetto al 2017. A livello nazionale il costo totale medio all'anno per abitante è stato di 174,65 euro (nel 2017 era 171,19). Al Centro i costi più elevati (208,05 euro per abitante), segue il Sud con 186,26 euro. Al Nord il costo è stato di 154,47 euro.