Due cantieri fermi da oltre un decennio: uno, che fino a qualche mese fa contribuiva con rovi, sterpaglie e degrado ad imprigionare un tratto di una scalinata monumentale e il suggestivo punto panoramico proiettato sullo Stretto, nelle ultime settimane, su impulso della cittadinanza e con il suo prezioso e decisivo contributo, è stato messo in sicurezza, ripulito e reso decoroso; l'altro, al netto di un pericolante passaggio di fortuna, rende ancora insidioso l’accesso con tutti i pericoli e i disagi che ne derivano. Siamo nella centrale via Giudecca di Reggio Calabria e questa situazione, in atto da oltre un decennio, potrebbe finalmente volgere ad un nuovo e positivo corso.

Dalla fine di maggio a gara i lavori per il completamento del sistema di mobilità urbana finanziati con i Patti per il Sud e consistenti nell’inserimento degli ascensori, invisibili perché sotterranei, di collegamento tra via Reggio Campi e via Filippini, passando sotto la via Possidonea e la scalinata monumentale di via Giudecca a Reggio Calabria. A via Filippini arriva infatti il tapis roulant (tappeti mobili), che nel progetto originario era solo parte del percorso concepito tra la via Marina e l'altura della Città, lungo Via Giudecca.

Cantieri fermi da oltre un decennio

Bloccati da un decennio per un’interdittiva antimafia, i cantieri dell'ultimo tratto del sistema ettometrico, al centro del progetto esecutivo rielaborato e approvato dalla giunta comunale di Reggio Calabria già nel dicembre del 2019, potrebbero essere riattivati nei prossimi mesi. Il termine massimo per la stipula del contratto è il prossimo 11 dicembre, mentre quello massimo di consegna è di 180 giorni dalla stipula medesima. Intanto c'è tempo fino al prossimo 11 giugno per la presentazione delle offerte con una base d'asta di poco più di 360 mila euro.

Il completamento di quest'opera consentirà, manutenzione permettendo, alla cittadinanza di fruire del percorso integrale del sistema di mobilità urbana destinato acollegare la via Marina alta alla via Reggio Campi, percorrendo una distanza di oltre 400 metri. Il sistema, sospeso dal 2009, rimasto bloccato a via Filippini, è fermo ai sei tratti di tappeti mobili (Tapis roulant) finanziati con il Decreto Reggio, purtroppo funzionanti ad intermittenza per criticità legate all'onerosità della gestione. Questo intervento di ultimazione, oltre ad essere strategico per la mobilità sostenibile in città, restituirà alla piena fruibilità della cittadinanza una zona, un tempo particolarmente panoramica con affaccio unico sullo Stretto, e l’antica scalinata; un luogo che, con le storiche tre fontane a dominare la scalinata stessa e la Città, rappresentauna delle cosiddette vie Cannocchiale più suggestive di Reggio Calabria.

La cittadinanza che coltiva la bellezza

Trenta volontari, circa due mesi fa, hanno “adottato” la scalinata, sottoposta a vincolo da parte della Sovrintendenza dei Beni Culturali e sotto la quale viaggeranno gli ascensori a completamento del sistema ettometrico di Via Giudecca. Si sono rimboccati le maniche e l'hanno ripulita, conseguendo un risultato assolutamente straordinario. Cuore, braccia e anche risorse economiche organizzando delle collette, alle quali ha contribuito anche qualche residente della zona. Per quanto imponente, l'attività di pulizia e raccolta rigorosamente differenziata, nei sacchi poi prelevati da Avr, da sola non sarebbe bastata a conseguire i risultati sorprendenti oggi sotto gli occhi di tutti.

«I rovi e le sterpaglie presenti, specie nell’ultimo tratto della scalinata in prossimità del cantiere di via Reggio Campi, con tanto di tromba dell’ascensore aperta e che noi abbiamo coperto mettendo in sicurezza la zona, hanno richiesto un'opera di disboscamento per la quale ci siamo avvalsi di una ditta privata. Abbiamo anche provveduto allo smaltimento della legna. L’intervento di un idraulico - ha spiegato Angelina De Salvo, volontaria che ha ripulito e reso praticabile la scalinata di via Giudecca, avendo liberato l’ingresso e l’uscita su via Reggio Campi - è stato poi necessario per riparare una perdita di acqua perdurante da due anni. Con il pretesto di questa riparazione abbiamo fatto installare un rubinetto per l’irrigazione delle aiuole che abbiamo ripulito e ripopolato con piantine donateci anche da persone fuori regione. Abbiamo altresì provveduto alla messa in sicurezza dei cavi, della cabina elettrica e delle ringhiere rimosse dall'impresa durante i lavori rimasti incompiuti e alla rimozione dei detriti del cantiere, del tavolato che ingabbiava senza motivo le tre fontane e della casetta in lamiera utilizzata come ricovero di attrezzi.

Lo abbiamo potuto fare grazie alla generosità di volontari e volontarie che hanno messo a disposizione la loro competenza e professionalità e avvalendoci di ditte private che hanno operato gratuitamente oppure riservandoci un trattamento economico particolarmente scontato. Abbiamo in corso, in questo momento, la rimozione di tutto il corrimano per poi posizionare il nuovo e la verniciatura di ringhiere lampioni e panchine. Quotidianamente ci occupiamo di annaffiare le piantine e di mantenere pulita la scalinata con azioni di spazzolatura, lavaggio e raccolta dei rifiuti che tutt’oggi lascia chi sosta, per via della mancanza di cestini portarifiuti. Da cittadini e cittadine adotteremo le aiuole presenti in questa scalinata attraverso l’adesione alla campagna comunale Adotta il verde e continueremo in questa attività anche in altri luoghi che vedremo abbandonati. È il nostro modo di coltivare la bellezza e di affermare con i fatti che non ci rassegniamo all’incuria e al degrado», ha concluso Angelina De Salvo, cittadina che ha promosso con altri la pulizia e il recupero della scalinata.

E il Comune?

Un esempio di cittadinanza attiva e responsabile di grande importanza che dovrebbe fungere da fermo monito contro l'incuria alla quale la scalinata monumentale, per altro patrimonio protetto da vincoli, è stata condannata per anni e da forte sollecitazione ad una maggiore responsabilizzazione per le istituzioni, deputate alla cura dei luoghi e al loro recupero specie se trattasi di aree dove insistono cantieri o in avanzato stato di degrado.

«Un’iniziativa nobile e meritoria – ha commentato Massimiliano Merenda, consigliere comunale con delega al Decoro urbano – alla quale ho voluto contribuire attivamente e in prima persona, innanzitutto da cittadino cresciuto in quella zona e affezionato a quei luoghi, rimboccandomi anche io le maniche e lavorando con gli altri volontari. Un’esperienza intensa e impegnativa che ha segnato un momento altissimo di cittadinanza responsabile nella nostra Città alla quale l’Amministrazione comunale plaude, senza tuttavia volersi sottrarre alle proprie responsabilità. Un risultato straordinario, come quello conseguito sulla scalinata di via Giudecca, va adesso mantenuto. Con fiducia, pertanto, rilanciamo con forza il progetto Adotta il Verde. Pur non cercando alibi, dobbiamo riconoscere che il Comune reggino fa i conti con limiti oggettivi in termini di risorse umane ed economiche per far fronte alla cura dei suoi 240 mila mq di verde urbano, delle sue 100 piazze, delle sue 70 scuole con verde e dei suoi undici mila alberi disseminati sul territorio.

Siamo impegnati a reperire risorse e operai in modo da assolvere ai nostri compiti istituzionali di cura e mantenimento del decoro e per poter sostenere, senza con ciò delegare, questo genuino protagonismo della cittadinanza. Unitamente alle difficoltà del Comune dobbiamo fare i conti con diffusi e radicati comportamenti incivili di chi lascia rifiuti in modo irrispettoso in ogni luogo. Riteniamo che la campagna Adotta il Verde, che vogliamo intensificare anche nelle scuole, possa contribuire a questa necessaria rivoluzione culturale e comportamentale», ha concluso il consigliere comunale Massimiliano Merenda.