Nessun progetto di riqualificazione ma solo incuria e degrado. Piazza Garibaldi versa ancora in uno stato di totale abbandono e gli operatori commerciali della zona sono disperati. Quella che doveva essere un “gioiello” per Reggio Calabria, considerato che è a due passi dal centralissimo Corso e dalla stazione centrale, ogni giorno che passa diventa sempre di più una discarica a cielo aperto. I reperti archeologici trovati oltre due anni fa sono, infatti, sepolti dai rifiuti. I commercianti non ce la fanno più e chiedono al Comune risposte. Stamani gli operatori, insieme ai rappresentanti del comitato “Corso sud” e ai consiglieri di minoranza di Forza Italia, Mary Caracciolo, Pasquale Imbalzano e Giuseppe D’Ascoli, hanno incontrato la stampa per denunciare pubblicamente la situazione in cui versa l’area.

«Oltre al totale abbandono della piazza e dei parcheggi - dice alla nostra testata Francesco Foti, titolare di un bar tabacchi -, c’è una totale incuria. È tutto sporco, abbiamo anche delle problematiche igienico-sanitarie». Basta farsi un giro, infatti, che subito si notano cumuli di immondizia ovunque. Da quando sono stati rinvenuti i reperti archeologici, con la successiva cantierizzazione e recinzione, gli stessi sono diventati dei “cassonetti pubblici”.

«La sera ci ritroviamo una piazza buia» ci dice invece Francesco Nicolò, storico commerciante di calzature. «Le persone che vengono da fuori si spaventano a frequentarla viste le condizioni. Doveva essere un fiore all’occhiello per la città - ha concluso - e invece ancora è abbandonata. Al Comune chiediamo che si faccia chiarezza e soprattutto quanto tempo ci vorrà per riqualificarla».

Il comitato “Corso sud” presieduto da Luciano Simone non si tira indietro. Dai documenti divulgati dagli organizzatori risulta che i finanziamenti provenienti dal Ministero, inizialmente destinati agli interventi di piazza Garibaldi, sono stati utilizzati per il “Parco Urbano lineare Sud” su precisa indicazione dell’amministrazione comunale, che avrebbe così deciso di investire in un’altra area sottraendo i fondi destinati al recupero di Piazza Garibaldi.

«Il Comune non si sta occupando della Piazza e quindi siamo in una paralisi perfetta» sottolinea Luciano Simone. Palazzo San Giorgio ha incaricato la Soprintendenza per la realizzazione di uno “studio di fattibilità” però poi deve trovare le somme per fare questo progetto. Somme che potrebbero essere “dentro” sempre il famoso “Decreto Reggio” però se non c’è questo confronto con il Ministero, e mi chiedo, a tal proposito, che “se con il Governo dello stesso colore politico dell’attuale amministrazione non si è andati a fare un progetto riguardante la piazza, adesso con questo governo di un altro colore politico si riuscirà a fare? Noi non lo sappiamo, conclude Simone, quello che sappiamo al momento è che la Soprintendenza ha mantenuto gli accordi e ha redatto un progetto di fattibilità presentato da noi il 13 e 14 luglio scorso, quando erano presenti anche diversi consiglieri, ma non c’era il Comune. Questo a dimostrazione che sulla piazza neanche loro hanno prospettive e a questo punto basta dirlo».