Quello che doveva essere un importante sito archeologico sta diventando una discarica. Sono passati due anni dalla scoperta dei ritrovamenti avvenuti durante gli scavi di piazza Garibaldi, piazza nel cuore della città a due passi dalla stazione e dal centralissimo corso, e ad oggi la situazione è insostenibile. Un abbandono totale che danneggia i cittadini e i commercianti della zona. Rifiuti su rifiuti, alcuni dei quali anche pericolosi per la salute e l’igiene collettiva, ma soprattutto un’area che in una parte degli scavi risulta essere danneggiata nella recinzione.

 

«I commercianti della zona non possono più essere penalizzati- ha affermato alla nostra testata il presidente di Confcommercio, Giovanni Santoro, anche perché le tasse che pagano sono uguali degli altri operatori insistenti in altri punti del corso cittadino con la differenza che l’area è degradata. La situazione è gravissima, una vergogna. Il comune reggino per prima cosa deve pulire e mettere in sicurezza la piazza e successivamente tutti gli enti proposti, fra cui il ministero dei beni culturali e la soprintendenza devono agire al più presto per dare un futuro alla zona. Non è solo Palazzo San Giorgio a doversi accollare il progetto. Ognuna delle Istituzioni interessate ha un compito. Bisogna lavorare e non dimenticarsi che piazza Garibaldi è stata riconosciuta un sito di interesse archeologico, ma è anche una zona economica centrale della città».

 

Al momento quello che caratterizza la situazione è una stasi burocratica. Tra Comune, ministero, e soprintendenza, vi è un rimpallo di responsabilità che va a discapito della comunità e degli operatori commerciali. C’è un vincolo archeologico e costruire e rimodernare l’area è più difficile del previsto ma, ciò non toglie che la piazza non può essere abbandonata a se stessa. Al momento è un degradante biglietto da visita quello che viene offerto ai cittadini e ai viaggiatori in transito dalla città dello Stretto. Abbiamo interpellato l’assessore comunale all’ambiente, Giovanni Muraca il quale ha preso due impegni. «Siamo consci e consapevoli del disagio creato ai cittadini e agli imprenditori- ha dichiarato- e per questo ce ne scusiamo. Provvederemo in pochi giorni a pulire e a mettere in sicurezza l’area. Successivamente abbiamo già dialogato con la soprintendenza per installare una copertura provvisoria, almeno nelle parti non sottoposte a vincolo archeologico prima dell’avvio dei lavori definitivi».