Sono stati anche effettuati campionamenti in tre depuratori e in cinque vasche di raccolta reflui da parte di personale dell’Arpacal allo scopo di intercettare eventuali flussi inquinanti
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Controlli nell’Alto Tirreno cosentino nell’ambito dei reati ambientali. Tre persone denunciate, immobili sequestrati, sequestrato pesce non a norma. Sono state elevate sanzioni per un totale complessivo di circa 112mila euro. A Scalea e San Nicola Arcella i carabinieri hanno compiuto verifiche su 3 depuratori, 4 aziende zootecniche, 11 stabilimenti balneari, 1 cantiere edile, 5 vasche di raccolta reflui di altrettanti parchi condominiali, 1 cementificio e 1 autodemolitore. Sono stati accertati una serie di illeciti: lo scarico dei reflui fognari depurati con valori fuori tabella e la compilazione del registro di carico e scarico dei fanghi da depurazione con dati incompleti o inesatti.
In alcuni lidi, l’assenza delle dotazioni di sicurezza previste da specifica ordinanza dell’Ufficio circondariale marittimo di Maratea, illeciti amministrativi in materia di pesca e acquacultura con il sequestro amministrativo di circa 52 chili di prodotto ittico non tracciabile, mancanze igienico – sanitarie che hanno portato anche alla chiusura di un locale adibito a deposito alimenti. In un cementificio, violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e il mancato stoccaggio di oli esausti in conformi contenitori.
Tre persone sono state denunciate: tra queste l’amministratore unico di una ditta che aveva allestito un cantiere per la ristrutturazione di un’abitazione privata, il proprietario di quest’ultima e il direttore dei lavori per plurime violazioni della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e per aver costruito senza specifiche autorizzazioni in un’area con vincolo paesaggistico e sismico. L’abitazione è stata anche sottoposta a sequestro. Nell’ambito di quest’ultimo controllo è stata verificata anche la presenza di tre lavoratori non regolarmente assunti.
Infine, sono stati effettuati campionamenti in tre depuratori e in cinque vasche di raccolta reflui da parte di personale dell’Arpacal allo scopo di intercettare eventuali flussi inquinanti e pianificare, in prospettiva futura, ulteriori mirati controlli.