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A primo acchito lo scopo della campagna di comunicazione lanciata dal movimento Cinque Stelle a Lamezia Terme e intitolata “Puliamo l’aria”, potrebbe sembrare avere come focus l’eliminazione dei fumi tossici esalati dagli pneumatici bruciati in cambio di poche decine di euro dai rom nel campo di Scordovillo. Ma i penta stellati puntano più in alto. Lo ha spiegato Giuseppe D’Ippolito, attivista e candidato a sindaco nelle recenti elezioni amministrative. Per il grillino, la città deve puntare ad eliminare qualunque forma di inquinamento ambientale, che siano le discariche abusive, piuttosto che le esalazioni da combustione di biomasse, che i fumi alla diossina.
Un obiettivo già di per sé ambizioso e che si unisce ad un altro: quello di fare in modo che entro il 2020 Lamezia diventi una delle cinque città più vivibili in Italia.
Un obiettivo che, al momento, appare quasi utopico e su cui c’è bisogno di lavorare. Ecco perché i cinque stelle lanciano l’idea di creare un comitato dove siano presenti cittadini, associazioni, altri raggruppamenti perché - spiegano - «la battaglia sull’ambiente deve essere condivisa e non può avere colori politici».
D’altronde, ricorda D’Ippolito da uomo di legge quale è , l’inquinamento atmosferico costituisce un reato ambientale per il quale le forze dell’ordine dovrebbero spendersi di più con programmate attività di monitoraggio e controllo. Ecco perché per i Cinque Stelle bisognerebbe anche creare un tavolo tecnico.