È diventata un caso politico la misteriosa chiusura di un canale per il deflusso dell’acqua piovana in via Calavario a Polistena. Il consigliere di opposizione Letterio De Domenico ha presentato una interrogazione, allegando la firma di 31 residenti della zona collinare sottoposta ad inondazione in occasione di ogni pioggia. «È stato messo del cemento che forma un tappo – descrive il consigliere di La Grande Polis – perché la grata che è accanto non può smaltire l’acqua piovana che così trasforma la strada in un fiume». Fin qui la denuncia sugli aspetti tecnici dell’intervento, che veramente sembra un lavoro arrangiaticcio, ma poi c’è una parte politica della questione.

«Questo cemento – continua De Domenico – è spuntato subito dopo le elezioni comunali, i cittadini dicono che a metterlo sono stati gli operai del Comune che io ho contattato tramite gli uffici, che però non mi hanno saputo dare risposte. Non vorrei che si stesse giocando per favorire pochi e penalizzare molti». In effetti, il cemento grezzo posto nel piccolo canale un problema può averlo risolto – a quanti abitano nella parte bassa che da su viale Marx – costringendo però i residenti di via Calvario a sigillare le porte per evitare che l’acqua entri in casa. «Si forma un fiume – dice la signora Marianna Trimarchi – e noi abbiamo avvisato il sindaco e l’assessore, sono venuti ma non hanno risolto nulla».

In realtà, i cittadini non sono stati con le mani in mano e, dopo aver avviato una raccolta firme, avrebbero provveduto a rimuovere una parte del manufatto creato, in modo da alleggerire la piena così come si vede andando sul posto. «Questa è una strada strategica – prosegue De Domenico – perché collega il centro al resto della città, passano migliaia di macchine e ancora devono arrivare i mesi delle forti piogge. A me non interessa sapere chi è stato e perché è stato fatto, bisogna risolvere il problema creato in un modo o nell’altro».