FOTO | Il primo cittadino di San Ferdinando ha presentato una denuncia sul caso degli scarichi abusivi nel fiume, allegando il materiale fotografico acquisito grazie alle riprese dall’alto
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Dopo quella del sindaco di Nicotera, c’è un'altra denuncia dettagliata presentata dalle amministrazioni dei Comuni alla foce del Mesima. Nel pomeriggio di oggi il primo cittadino di San Ferdinando, Andrea Tripodi, si è recato dai carabinieri per notiziarli su quanto documentato da un drone che, a spese del Comune, ha volato nella zona a caccia di scarichi illeciti e inquinanti.
Il sindaco, che si è fatto accompagnare dal legale dell'ente, Gaetano Callipo, e dal tecnico comunale Ferdinando Laruffa, ha allegato alla sua denuncia parecchio materiale fotografico e riprese dall'alto. La repentinità con cui l'amministratore si è rivolto ai carabinieri, dopo neanche 24 ore di attività dell'occhio tecnologico impiegato per la prima volta contro l'inquinamento della costa, fa ritenere che qualcosa di particolarmente significativo abbia immortalato il drone, situazioni e luoghi che andavano segnalati prontamente, per non rischiare di dover constatare manomissioni o interventi tampone che impedivano l'effetto sorpresa. Tra le foto indicate dal sindaco come comprovanti l'inquinamento, anche quelle che si riferiscono allo sfioratore di piena che la Città Metropolitana di Reggio ha autorizzato al comune di Rosarno - lungo il fosso Vena - al centro dell'inchiesta del network di LaC, che nelle scorse ore aveva anche ispirato un esposto presentato dal sindaco di Nicotera, Giuseppe Marasco.
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Se ad immettere scarichi fognari nel Mesima sono Comune e Città metropolitana