Riportiamo il contributo di Luigi Colella in occasione dello sciopero mondiale contro i cambiamenti climatici

Mentre il mondo si mobilita e l’Italia fa anche la sua parte, alle nostre latitudini, quelle più meridionali, calabresi, le reazioni sono timide. Ciò è pericolosamente vero. «Siamo consapevoli delle conseguenze di un'estinzione di massa? Siamo malvagi dentro? No, ovviamente no – dichiara Greta Thunberg durante il suo intervento a TED (l’organizzazione no-profit dedicata alla diffusione di idee che vanta milioni di accessi giornalieri che sulla sua piattaforma assistono a mini conferenze in più di 100 lingue diverse).  Le persone continuano a fare ciò che fanno perchè la gran parte di loro non ha la minima idea delle vere conseguenze della nostra vita quotidiana. Pensiamo tutti di saperlo e pensiamo che lo sappiano tutti ma non è così ...». L’ultima frase riportata è emblematica delle realtà che viviamo “giù al sud”. Non abbiamo idea delle vere conseguenze ma pensiamo tutti di sapere, e di sapere che lo sanno tutti. Sarà per questo che non reagiamo come fanno in tutto il mondo? Anche a Napoli il 15 marzo è stato un grandioso “Fridays for Future”, più a sud poco o niente.

 

A Reggio Calabria alcune centinaia di studenti hanno partecipato a una manifestazione promossa in occasione dello sciopero globale. Alcune centinaia in una città metropolitana che conta 200 mila abitanti. Poche centinaia hanno manifestato anche all’Unical. A Crotone stessi numeri. I licei di Rossano hanno stilato un manifesto e coinvolto qualche associazione ma i numeri delle scuole coinvolte in Calabria restano bassissimi. Poco o nulla è stato sollecitato dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti. In molte scuole la giornata è stata trascorsa con la solita routine, molti studenti erano ignari di ciò che altrove invece loro coetanei urlano al mondo.Non bastano 100, 1000 Greta per svegliare le coscienze di una popolazione che «continua a fare ciò che fa senza avere la minima idea delle vere conseguenze della nostra vita quotidiana».

Eppure il resto del mondo ha caratterizzato il 15 marzo, in occasione dello sciopero mondiale contro i cambiamenti climatici, con vere e proprie campagne di sensibilizzazione per tentare di rallentare quell’estinzione di 150/200 specie animali e vegetali al giorno a causa dei repentini cambiamenti climatici.

 

E’ assordante il silenzio che si registra in terra di Calabria e nelle scuole. A parte qualche sporadica dichiarazione di esponenti politici, il silenzio ha descritto bene l’apatia che continua a perseverare tra la popolazione studentesca. Che adulti saremo, noi, quelli del 2019, agli occhi dei giovani del 2050? «Forse chiederanno perché non abbiamo fatto niente quando ancora c’era una finestra per agire – continua la piccola Greta nel suo monito all’umanità – quel che decidiamo di fare o non fare condizionerà tutta la nostra vita e le vite dei nostri figli e nipoti…».

Una ragazzina di 16 anni ha dedicato ogni venerdì del suo anno scolastico allo sciopero per il clima. Una ragazzina con la sindrome di Asperger, un grave disturbo dello sviluppo caratterizzato dalla presenza di difficoltà importanti nell’interazione sociale e da schemi inusuali e limitati di interessi e di comportamento. Eppure è riuscita a coinvolgere il mondo intero per cercare di risolvere la crisi climatica che stiamo vivendo. Gi studenti calabresi, la maggior parte di loro oggi sono rimasti in classe. A studiare. «Perché dovrei formarmi per un futuro che non ci sarà, quando nessuno sta facendo niente per salvarlo, quel futuro?» La provocazione di Greta la rivolgo a tutti quelli che sono rimasti immobili … mentre il mondo urlava.

 

Questo il link dell’intervento di Greta Thunberg a Ted, un video da studiare, dalle elementari alle università. Con la speranza che smuova qulche coscienza in più.