VIDEO | Dopo un’altra estate con acque verdastre l’associazione ambientalista ha deciso di agire per vie legali: «Vogliamo capire cosa c’è dietro»
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Arriva in Procura con un esposto di Legambiente la vicenda del mare sporco che ha contraddistinto l’estate 2020 sul litorale lametino: acque verdastri immortalate da foto e video, diventate anche protagoniste di meme sui social, che si scontravano con le rassicurazioni dell’Arpacal. Ora Legambiente Calabria ha deciso di sostenere il Comitato Ginepri Comprensorio Costa Lametina e di presentare una denuncia in cui si chiede l’intervento della Pubblica Autorità per verificare e accertare «l’eventuale commissione di reati ambientali da parte di ignoti che oltre a deturpare luoghi e paesaggi mettono a gravissimo rischio la salute pubblica di chi frequenta la spiaggia e fa il bagno nel mare alterando gli eco-sistemi ed i cicli della vita marina».
Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, è venuta personalmente a consegnare la denuncia insieme al Comitato e al legale Gianni Arena: «Si tratta presumibilmente di scarichi illegali, saranno le indagini che verranno effettuate a indicarci quali sono le cause che dovrebbero trovarsi nell’ex area industriale di Lamezia Terme». «Vogliamo capire se c’è qualcosa o qualcuno dietro questa situazione che si è protratta per giorni lungo l’intera costa lametina», ha spiegato l’avvocato Gianni Arena.
Per l’Arpacal potrebbero essere fioriture algali, qualcun altro parla addirittura di movimenti di corrente, fatto sta che ci sono state giornate in cui le acque sono state quasi fosforescenti. Gregorio Pansino, presidente del Comitato, chiede sorveglianza sia sui depuratori che sulla costa per arrivare a capo di una questione che dura da anni.