Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare. Il motivetto che ha accompagnato generazioni di italiani in viaggio verso il mare a godersi la meritata vacanza è ormai di casa a Palazzo San Giorgio. Ma quella dell’amministrazione non è una scampagnata, quanto piuttosto una presa di coscienza sul fatto che nell’arco di dodici mesi non è cambiato niente. Come al solito, del resto.

L’amara costatazione l’avrà fatta anche il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti che per la prima volta ha dovuto emanare a sua firma un’ordinanza di divieto di balneazione in sette punti del litorale cittadino perché la qualità delle acque è stata considerata nuovamente “scarsa” dal consueto monitoraggio effettuato da Arpacal – e recepito dalla Regione Calabria – che ha censito 617 Km di costa su un totale di circa ottocento. Eppure i risultati sembrano promuovere il mare calabrese con almeno 590 km considerati “eccellenti”, 47 “buoni”, 15 “sufficienti” e 17 con qualità dell’acqua “scarsa”.

La situazione nel reggino

Le zone del litorale cittadino sono sempre le stesse e coprono un’ampiezza di 12 km. Il divieto di balneazione, con tanto di cartello visibile ai bagnanti, scatterà a Catona bar Reitano, Gallico Limoneto, Circolo nautico, Lido comunale pontile nord, Lido comunale pontile sud, Pellaro Lume, 500 metri a nord del Torrente Annunziata. Eppure non mancano in città i tratti di mare che storicamente rappresentano un’eccellenza, come a Gallico nella zona Fata Morgana, Gallico Camping, Oasi, Ravagnese Aeroporto, Occhio di Pellaro, Pellaro Martorana, Bocale Secondo all’altezza del lido Carabinieri, Bocale secondo nei pressi della stazione Ferroviaria, Bocale area Calypso e Punta Pellaro. Ma una buona qualità delle acque di continua a riscontrare anche a Catona zona Centro Svizzero, a Gallico zona Lido Mimmo, Lido Caponera, Ravagnese alle storiche sabbie bianche, e San Gregorio zona industriale Temesa.