La chiazza schiumosa di colore biancastro e marrone galleggiante nello specchio acqueo antistante gli stabilimenti balneari "La Capannina" e “La Playa” nel comune di Locri, in provincia di Reggio Calabria, che aveva allarmato nei giorni scorsi la comunità locale, non proviene da scarichi di depurazione, bensì è il risultato della presenza di aggregati mucillaginosi non tossici. Così ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo. A tal proposito, l’assessore ha affermato: «Creare allarmismi non fa bene a nessuno. Soprattutto alla popolazione. Il Dipartimento provinciale dell’Arpacal ha comunicato l’esito delle analisi fatte tempestivamente sulle schiume prelevate dalla Guardia Costiera di Siderno ed ha rilevato che non provengono da scarichi di depurazione ma dalla presenza mucillagine».

 

Aggiunge la Rizzo: «Le analisi sulla balneazione riferiti al primo trimestre 2018 ci dicono che è conforme per il 98%. Pertanto, i problemi vanno affrontati con senso di responsabilità e da chi, come l’Agenzia regionale per l’ambiente, ha le competenze per predisporre tutte le misure di prevenzione e sorveglianza necessarie per la tranquillità e la salute della cittadinanza e dei turisti. Evitiamo quindi di fomentare facili allarmismi che generano solo paura e confusione».

A conclusione, l’assessore Rizzo sollecita alla prudenza nelle dichiarazioni allarmistiche e conferma quanto messo in evidenza dall’Arpacal. «Il meccanismo che determina la formazione delle schiume – dice – è condizionato da una particolare circolazione delle acque che, in associazione a venti di modesta intensità e alla temperatura stagionale, permette agli organismi acquatici naturali di risalire in superficie in forma di aggregati schiumosi». La Rizzo ringrazia infine l’Arcapal per la notevole attività di monitoraggio che svolge con impegno e costanza, un lavoro necessario per dare garanzia della qualità dell’ambiente, ma soprattutto per prevenire rischi per la salute e per la tranquillità collettiva.

 

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