Lo ha stabilito una sentenza della Corte di appello di Catanzaro. L'ente si era costituito parte civile nel procedimento a carico del proprietario della fabbrica
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Il Comune di Marcellinara, nel Catanzarese, sarà risarcito del danno ambientale perpetrato dai fumi maleodoranti della Seteco. Lo ha stabilito, secondo quanto rende noto il sindaco Vittorio Scerbo, la Corte di appello di Catanzaro con la sentenza del 9 marzo scorso nel procedimento per violazione della normativa ambientale sui rifiuti da parte della fabbrica Seteco, che, nelle intenzioni progettuali doveva produrre fertilizzanti, nella zona industriale del comune del Catanzarese ma che, invece, alla prova dei fatti, diffondeva nell’aria fumi maleodoranti derivanti dalla combustione di tonnellate di rifiuti ammassati nello stesso stabilimento senza il rispetto della prescritta normativa del settore.
Se per il proprietario rimane prescritto il reato non sarà così invece per il risarcimento del danno a cui è stato condannato dalla Corte d’appello, confermando quanto già stabilito dalla sentenza di primo grado del Tribunale di Catanzaro. Sarà avviato, per questo, una volta passata in giudicato la sentenza, il giudizio in sede civile da parte del Comune di Marcellinara, difeso dall’avvocato Giovanni Romano del Foro di Lamezia Terme, per la quantificazione della somma da risarcire, che, nel corso del procedimento penale, era stata avanzata nella somma consistente di 100mila euro, per la realizzazione di una valutazione complessiva di impatto sanitario sul territorio.
Il Comune di Marcellinarasi era, infatti, costituito parte civile nel procedimento a carico del proprietario ed oggi porta una vittoria importante, a testimonianza dell’impegno a difesa e tutela massima dell’ambiente e della salute dei cittadini. «Dopo più di dieci anni – ha dichiarato Scerbo – finalmente otteniamo giustizia per essere risarciti del danno ambientale e di immagine arrecato al nostro territorio, strategico per tutta l’area centrale della Calabria».