I casi limite a Marina di Gioiosa e Motta San Giovanni. Piperno (Slai-Cobas): «La legge non è uguale per tutti»
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Giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre. Da sette mesi i lavoratori di Locride Ambiente non vedono uno straccio di stipendio. Un ritardo nel pagamento delle retribuzioni che ha assunto ormai proporzioni drammatiche senza alcun riscontro. A denunciare il fatto è la Slai Cobas di Bibo. «I casi-limite sono quelli di Marina di Gioiosa Jonica e Motta San Giovanni dove le Amministrazioni Comunali hanno fatto orecchie da mercante alla richiesta di attivazione del nuovo codice degli appalti che prevede l’intervento della stazione appaltante, anche pubblica amministrazione, in sostituzione dell’appaltatore che non retribuisca i propri dipendenti. In quei Comuni la legge non è uguale per tutti - attacca il responsabile provinciale Nazzareno Piperno – con un solo risultato, la sofferenza e il disagio dei lavoratori».
Riguardo al caso di Marina di Gioiosa, secondo quanto si è appreso, si starebbero effettuando verifiche legali sull’entità dei debiti del Comune, commissariato dopo lo scioglimento per mafia, nei confronti di Locride Ambiente. I tempi dilatati hanno mandato su tutte le furie i sindacati. «Ci vogliono due mesi per una verifica che richiede al più mezz’ora? Nel frattempo i lavoratori cosa mangiano? Cosa portano in tavola ai propri figli?». Secondo la Slai Cobas «Non vi è alcuna volontà di dare corso all’intervento sostitutivo e quindi ogni scusa è buona».