Il responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente chiede maggiore impegno ai comuni calabresi per difendere e tutelare il territorio
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Quello calabrese è uno dei territori più interessanti dal punto di vista naturalistico e ambientale che con i suoi parchi e le aree protette offre paesaggi variegati, di straordinaria bellezza. Una bellezza che però per Legambiente spesso si scontra con la superficialità di chi questi territori dovrebbe gestirli e tutelarli. «C'è un deficit da parte dei comuni che vivono queste esperienze in maniera semplicistica - afferma Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità - in realtà chi sta in un'area protetta dovrebbe essere virtuoso dal punto di vista della sostenibilità a livello generale. C'è la necessità che si ragioni a livello di sistema regionale di aree protette perché è un sistema ancora estremamente precario».
A tutto questo si aggiungono inoltre i problemi legati al sistema di gestione dei rifiuti: «in questo senso c'è la necessità che i comuni siano più coerenti con le loro politiche». Dunque accanto a una gestione virtuosa dei rifiuti secondo il rappresentante nazionale di Legambiente, vi è anche l'opportunità di investire nelle energie rinnovabili sull'esempio di comuni come Sersale dove, oltre ad investire sul turismo, sull'accoglienza, sulla natura, si guarda al futuro puntando sulla sostenibilità.