Dalla rabbia degli operatori turistici («Per noi il mare è vita») alla delusione dei bagnanti: «Ci aspettavamo qualcosa di diverso», dice una giovane mamma; «Bel posto ma ha questo problema, speriamo lo risolvano», le fa eco un uomo. A Nicotera Marina anche quest’anno le criticità sono le stesse: acque azzurre e cristalline che non di rado lasciano spazio a bollicine, chiazze o strisce verdi-marroni. Nella cittadina tirrenica oggi, ad occuparsi ancora una volta del tema mare sporco, sono arrivate le telecamere di Dentro la Notizia, la trasmissione di LaC in onda dal lunedì al venerdì alle ore 14.30.

Un tema infuocato nei giorni scorsi dal braccio di ferro tra il presidente della Regione Roberto Occhiuto e i sindaci. Il viaggio di Dentro la Notizia nella frazione marina di Nicotera parte dal fosso San Giovanni prima e dalla vicina foce del Mesima poi, principali indiziati dell’arrivo della spocizia in mare. In entrambi i luoghi ad accogliere le telecamere di LaC acque non proprio limpide e anzi verdastre, in alcuni punti stagnanti e con la presenza di non pochi rifiuti intorno. Breve passaggio poi alla stazione centrale di sollevamento che pompa i liquami verso la piattaforma depurativa di Gioia Tauro. Anche qui persistono importanti criticità, sottolinea il giornalista Pasquale Motta: «Qui da Nicotera centro arrivano sia acque bianche che nere, senza che siano state separate. Un disastro».  

Ad affiancare il volto di LaC alcuni esponenti del Movimento 14 luglio, fin dalla sua nascita sempre attento alle tematiche ambientali. Tra loro Antonio D’Agostino che è anche capogruppo di opposizione in Consiglio comunale: «L’anno scorso la Regione ha messo in campo una task force per effettuare controlli da Tortora a Nicotera. Con strumenti all’avanguardia si è riusciuti così ad individuare gli sversamenti inquinanti. Che fine hanno fatto i dati raccolti? – chiede – È stata fatta la diagnosi, ma poi nessun passo verso la terapia. Questo chiediamo ad Occhiuto: va chiuso il cerchio».

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Si sa ma non s’interviene insomma: su questa linea anche l’intervento di Franco Saragò, presidente del circolo di Legambiente Ricadi. «È un problema storico – afferma -, la colpa non può essere addossata né all’attuale amministrazione regionale né ai sindaci. È così da decenni. Da vent’anni seguo i monitoraggi delle acque per Goletta verde e le condizioni ogni anno sono le stesse se non in peggioramento. Monitoriamo sempre gli stessi fiumi e ogni anno presentano valori di coliformi fecali enormemente al di là di quelli previsti. Ne parliamo da 30-40 anni, serve intervenire in modo deciso».

Contrario allo scaricabarile sui sindaci anche Emanuele Miano, esponente di Legambiente, che chiede alla Regione di prendere su di sé la gestione dei reflui. Miano è anche stato, nello scorso decennio, dirigente dell’area tecnica del Comune di Nicotera. «Allora siamo intervenuti sul problema del mare sporco, era il 2011 e abbiamo provveduto a prosciugare il fosso San Giovanni. Quell’anno abbiamo avuto un mare splendido».

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Una questione, quella dello stato di salute del mare, che ha importanti riflessi sull’economia del luogo e di conseguenza sull’emigrazione. Emblematiche in tal senso le parole della signora Teresa Iannizzi, di Nicotera Marina, che davanti alle telecamere agita le copie di due lettere: «Vent’anni fa ho scritto all’allora presidente della Regione Chiaravalloti. Gli chiedevo di intervenire, di fare qualcosa per il nostro mare. L’ho fatto per i miei figli che sono stati costretti ad andar via per lavoro. Conservo ancora le ricevute di ritorno di quelle lettere. Nulla è cambiato, nessuno si è mosso – conclude con amarezza -, e i miei figli qua non ci sono tornati».

È possibile rivedere l'intera puntata di Dentro la Notizia su LaC Play