Chiede l’intervento della Procura Carlo Tansi affinché si faccia chiarezza su quello sciame di case intorno al torrente Piazza a Lamezia Terme. Case che, carte topografiche alla mano, dagli anni Cinquanta ad oggi hanno completamente colonizzato l’area, moltiplicandosi ed andando a posizionarsi a distanza ridotta dagli argini del fiume e in zone soggette a smottamenti. Una vera e propria bomba ad orologeria che riguarda anche case di recente costruzione. Ecco perché il ricercatore chiede che vengano fatte verifiche. E se le costruzioni destano preoccupazione ad irrobustire l’allarme sono anche le cattive condizioni in cui il torrente versa, né manutenuto né pulito. Vegetazione e alberi si stanno accumulando nel greto del torrente, spiega Tansi, e se dovessero esserci forti piogge e aumentasse il volume delle acque il fiume esonderebbe con facilità e troverebbe ad un tiro di schioppo le case di cui farebbe man bassa. Dopo quanto accaduto a San Pietro Lametino ad ottobre scorso, quando una giovane madre e i suoi due piccoli persero la vita, lo spettro di nuove tragedie non è poi così lontano e la prevenzione sembra essere qualcosa di ancora recondito, seppur dovrebbe essere la base di qualunque strategia contro il dissesto idrogeologico e salva vite.