«Se parliamo del mese di agosto posso dirmi soddisfatto, ma la stagione dovrebbe essere molto più lunga, purtroppo ancora non è così». Peppino Mancuso dello storico Hotel Cristallo tira le somme dei tre mesi più caldi per l’altopiano silano. Un giugno, per quanto riguarda l’affluenza, freddo, un luglio tiepido e poi il classico tutto esaurito di agosto. Ma non basta. E non bastano a tener dentro i visitatori le tante attività che offre la Sila, dalle manifestazioni sportive ai classici trekking o gite sul lago.

«Ci vuole un cambio di mentalità»

«Speriamo cambi un po’ la mentalità degli italiani in generale – dice Dolores D’Amico dell’Hotel Aquila Edelweiss -. Ci sono delle criticità legate al territorio, inutile negarlo, altrettanto c’è l’abitudine dei turisti a fruire di questo patrimonio in minima parte, sono pochi quelli che si addentrano nei boschi e invece preferiscono solo passeggiare nel paese. Negli ultimi due anni, però, va rilevato, l’emergenza Covid ha portato qui un turismo più giovane, i ragazzi viaggiano meno all'estero e in molti hanno scelto la Sila, spero che il fascino di questi luoghi li faccia ritornare anche il prossimo anno».

Aspettando l'autunno

Il team di “Destinazione Sila” è al lavoro nella sede della Pro Loco, nel centro di Camigliatello in un fine settimana che vede la zona centro di raccolta per gli amanti della bicicletta. «Quest’anno abbiamo registrato presenze non solo dal Sud Italia ma anche dal Nord e da altri Paesi come Francia, Inghilterra e Belgio – dice Daniele Donnici presidente di “Destinazione Sila” -. Oggi, per esempio, qui si svolge il Sila Epic che porta dalle nostre parti atleti da tutto il mondo; parliamo di un percorso di quasi cento chilometri tra i boschi, un incanto. E poi aspettiamo l’autunno silano con i colori e i profumi di una stagione che qui è quasi magica».