Tonnellate e tonnellate di rifiuti interrati fin dagli anni ‘60 e fino agli anni ’80, che hanno sfregiato un lembo di territorio. Succede a Pizzo, alla foce del fiume Angitola, a pochi metri dalla riva del mare. L’erosione costiera e le  mareggiate hanno  fatto riaffiorare una parte dei 30mila metri cubi di spazzatura che raggiungono una profondità di 10 metri. Una bomba ecologica che adesso il fiume rischia di portare a mare. E’ bastata una foto sui social a fare scattare il nuovo allarme. Il sito, già sottoposto a sequestro, è stato nuovamente transennato dal nastro bianco e rosso che ora campeggia sull’area a ridosso del mare. Il sito di Pizzo è tra le oltre 200 discariche illegali presenti su tutto il territorio nazionale, costate all’Italia una sanzione da parte dell’Unione Europea che ne ha intimato la bonifica. Mercoledì - annuncia il sindaco napitino Gianluca Callipo, nominato custode giudiziario - arriverà in città il commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive Giuseppe Vadalà. Il primo cittadino prova a tranquillizzare la popolazione. «Dagli studi effettuati - dice -, non risulta nessuna contaminazione delle falde acquifere. Siamo in presenza di rifiuti urbani e non tossici». 

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