L’area intorno alla foce del fiume è stata messa in sicurezza e la megadiscarica trasferita di una ventina di metri, da un punto all’altro della spiaggia: è quello che si vede “ritornando” allo sbocco a mare del fiume Angitola, nel territorio di Pizzo Calabro.

Dopo gli annunci della scorsa primavera, i lavori eseguiti in questi giorni - considerati preparatori della bonifica definitiva programmata per il prossimo anno - hanno comportato la creazione di una collina di rifiuti, questa volta coperti da un enorme telo in nylon, e la costruzione di un terrapieno con dei massi che separano l’argine dal sito inquinato. Se sia sufficiente o meno questo intervento, realizzato spendendo una parte dei circa 4milioni di euro recuperati dal Comune, è presto per dirlo visto che è alle porte l’autunno che in questa zona porta sempre con sé i rischi dovuti alle frequenti mareggiate e alla possibile esondazione del fiume.

 

La bomba ecologica, di cui è ostaggio la costa da diversi decenni, è ancora là dunque e quest’area fa ancora parte dell’elenco di 80 discariche italiane che devono essere smantellate e per le quali è stato nominato un commissario straordinario. E mentre il sindaco Gianluca Callipo conferma che la caratterizzazione dei rifiuti tende a escludere che vi possa essere stato negli anni un inquinamento delle falde, sul prato intorno alla “discarica a rotelle” si continuano a vedere le pecore brucare.