La diga del Menta ha superato tutte le verifiche tecniche-funzionali disposte dalla Commissione di collaudo e ha ottenuto il collaudo finale dal ministero delle Infrastrutture, della Mobilità Sostenibili.

L’importante traguardo è stato celebrato oggi dai commissari della Sorical, Mario Ferri e Cataldo Calabretta, con un evento web organizzato da Sorical, la Regione, rappresentata dall’assessore all’Ambiente Sergio De Caprio, dal ministero delle Infrastrutture Mobilità Sostenibili. Folta la delegazione istituzionale del Ministero guidata dall’ingegnere Angela Catalano, dirigente della Direzione generale Dighe e Infrastrutture Dighe e composta da Vincenzo Chieppa -dirigente Div 4 coordinamento istruttorie progetti e vigilanza lavori; Francesco Santoro - dirigente divisione 5 Controllo dighe in eservizio; l’ingegnere Calogero Morreale - dirigente dell’ufficio tecnico Dighe di Palermo, Sergio Sicoli - responsabile Ufficio Tecnico per le Dighe sezione di Cosenza; Stefano Mazzolani - responsabile Divisione 6 Strutture e Geotecnica.

«La gestione della diga del Menta – sottolineato la dirigente del ministero, Angela Catalano, di recente nominata dal Governo Draghi commissario di tutti gli interventi sulle Infrastrutture idriche - è il classico esempio di come le cose debbano funzionare, gestore, ministero e mondo accademico. Bisogna raccontare quello che facciamo nel controllo delle infrastrutture».

All’iniziativa erano presenti tutti i componenti della Commissione di collaudo, il presidenteMauro Franceschini e in componenti Paolo Croce e Massimo Pensato; il modo accademico che ha supportato Sorical nella fase di controllo e monitoraggio, i professori Giacomo Russo, associato di Ingegneria Geotecnica  dell’università Federico II° di Napoli, la professoressa Manuela Cecconi Associata di Ingegneria Geotecnica dell’Università di Perugia e il prof Giancarlo Principato, già professore Associato di Costruzione di Dighe e Sistemazione Idraulico Forestali dell’Unical. La diga del Menta è stata e continua ad essere per queste Università oggetto di studio con l’elaborazione di diverse tesi di laurea.

Nel corso dell’iniziativa sostate ricordate i tecnici che hanno lavorato alla diga e che non ci sono più, principalmente l’ingegnere Domenico Barrile, dirigente della Regione Calabria, scomparso di recente, che in modo determinate ha contribuito alla realizzazione della diga. 

La diga del Menta

La diga del Menta, costruita in materiali sciolti, lunga 450 metri, alta 90 metri con volume di invaso di 19 milioni di metri cubi d’acqua, rientra tra le grandi opere idropotabili della Calabria, costruita nel cuore dell’Aspromonte, in un’area incontaminata e interessata da abbondanti piogge è nata per soddisfare il fabbisogno idrico della città di Reggio Calabria.  Inserito nel piano di sviluppo infrastrutturale delle Cassa per il Mezzogiorno, l’iter per la progettazione risale al 1968, solo nel 1978 è stato presentato il progetto di massima e  nel 1985 sono iniziati aperti i cantieri.

Dopo 15 anni, nel 2000, lo sbarramento è stato completato, il cantiere per 4 mesi ogni anno è stato fermato per le impervie condizioni meteo. Nel 2006 Sorical subentra alla Regione per il completamento delle opere di derivazione, condotte e impianto di potabilizzazione.

«Di questa diga sapevamo poco – ha detto Sergio De Marco, Sorical ha raccolto e riordinato criticamente le informazioni e implementato la rete di controllo, creando le condizioni affinché ci fosse il riempimento del lago, prime che venissero realizzate le opere a valle, sull’utilizzo ai fini idropotabili»Solo con la costruzione della galleria di derivazione e delle opere di presa è stato possibile invasare il lago e procedere all’avvio della fase sperimentale. Nel 2017 il completamento dell’opera. A novembre 2018 l’inizio dell’utilizzo idropotabile per la città di Reggio Calabria.

«La fase degli invasi sperimentali, che comunque non preclude in alcun modo la possibilità di poter utilizzare la risorsa idrica, - ha ricordato Andrea Fiorino, Responsabile del Settore Dighe della Sorical - prevede il riempimento dell’invaso per step successivi autorizzati man mano dal Ministero a seguito della verifica di regolare comportamento dell’opera di sbarramento e, ovviamente, influenzato dalla quantità di piogge».

Per giungere al collaudo finale, le attività di monitoraggio sono iniziate nel 2010 con l’avvio del riempimento parziale dell’invaso.  Verifiche tecniche con una centralina e successive autorizzazioni hanno consentito il raggiungimento della quota di massima regolazione, avvenuta con le abbondanti piogge nell’autunno del 2018.

«Il comportamento della diga – spiega Fiorino - viene effettuato attraverso un costante monitoraggio del sistema di controllo: 65 strumenti di misura, manuali e automatici, convogliati da centraline elettroniche le cui informazioni confluiscono ad un server centrale.

I dati vengono elaborati ed analizzati dai tecnici della Sorical e mensilmente trasmessi al ministero delle Infrastrutture. Ogni sei mesi, a cura del responsabile Dighe della Sorical, previa asseverazione, la Direzione Generale Dighe del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti riceve i report di analisi.  

Nel 2018, si iniziativa della Sorical, la diga è stato oggetto di studio sul comportamento sismico di 12 tra le più grandi società di ingegneria società al mondo. Il 10 settembre del 2019, al Politecnico di Milano, su iniziativa di Icold, in una sezione plenaria a cura di Itcold sono stati illustrati alla comunità scientifica internazionale il risultati dello studio.  

Calabretta: «Patrimonio che Sorical consegna alle future generazioni»

Per il commissario della Sorical, Cataldo Calabretta, «La diga del Menta è un patrimonio infrastrutturale che Sorical consegna alle future generazioni. Con il collaudo finale le competenze acquisite da Sorical nel campo della gestione delle dighe sono comprovate. Delle 24 dighe calabresi, tante aspettano ancora di essere collaudate. La Regione deve impegnarsi al riordino del settore idrico sia idropotabile che agricolo e per farlo Sorical mette a disposizione le professionalità che in questi anni si sono formate sul campo.  Questa azienda nei prossimi anni dovrà essere una palestra per formare nuovi ingegneri, geometri ed esperti del servizio idrico. Una nuova generazione di tecnici per valorizzare il patrimonio infrastrutturale della Calabria».