Il capo della Prociv, Carlo Tansi, sulla Joppolo-Coccorino dove ha registrato una situazione di altissimo pericolo. Serviranno almeno 10 mesi per la riapertura. Sotto controllo alcuni cedimenti a Palmi
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Migliaia di massi pericolanti. Sospesi. In bilico. Senza reti o barriere che possano arrestarne la caduta. Come accaduto nel novembre scorso. Condizione che ha reso necessaria la chiusura al traffico dell’intera arteria. Una sorta di bomba ad orologeria fatta di macigni che possono uccidere. Ecco come ha sintetizzato la situazione rilevata il capo della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi, insieme alla sua squadra sul posto per valutare tempi e modi di intervento per la messa in sicurezza di quella che avrebbe dovuto essere la “strada del mare” ma che ben presto si è trasformata in una trappola.
Ad aggravare la situazione la costruzione di una galleria. Un’opera inutile per la fruibilità dell’arteria ma, per il numero uno della Prociv, solo necessaria ad alcune logiche clientelari e criminali. Intanto la popolazione rumoreggia. Da mesi, ormai, si susseguono sit-in di protesta e mobilitazioni. Chiedono di uscire dall’isolamento che li ha messi letteralmente in ginocchio. Ma per la completa messa in sicurezza e la riapertura della strada del mare bisognerà attendere almeno altri dieci mesi. Dal Vibonese al Reggino, il tour di Carlo Tansi e la sua squadra è proseguito fino a Palmi dove due frane hanno fatto scattare l’allarme ma dove la situazione resta sotto controllo.
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Strada chiusa da sette mesi, sopralluogo di Tansi lungo la Joppolo-Coccorino