Il deputato del Carroccio presenta un’interrogazione perché a suo dire il primo cittadino non avrebbe adottato tutte le misure in suo potere per salvaguardare la salute pubblica. La replica: «Polemica strumentale e mal suggerita. Era in campo la Prefettura»
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In merito al grosso incendio divampato sabato 13 luglio, a Palmi, all’impianto di conferimento dei rifiuti per la raccolta differenziata, protrattosi per diversi giorni e i cui fumi hanno interessato l’intera Piana di Gioia Tauro, è stata presentata un’interrogazione a risposta scritta, presentata dal deputato della Lega Domenico Furgiuele al ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica e al ministro dell'Interno. Immediata la replica del sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio. Un botta e risposta su un tema che preoccupa molto i cittadini. Nonostante le rassicurazioni pervenute dall'Arpacal in seguito alle analisi dell'aria.
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L'interrogazione dell'onorevole Furgiuele: «Nessun provvedimento ufficiale tempestivo»
Il deputato ritiene che «data la natura dell'enorme quantità di materiale plastico andato a fuoco, è ragionevole ritenere che vi sia stato lo sversamento nel terreno e nell'aria di sostanze tossiche e pericolose che potrebbero pesantemente minacciare la salute dei cittadini».
Al fine di garantire una sicura ed efficace gestione della situazione, a giudizio di Furgiuele, il sindaco del Comune di Palmi Giuseppe Ranuccio, in qualità di ufficiale di Governo, avrebbe potuto «adottare con atto motivato, ai sensi dell'articolo 54 del Testo unico degli enti locali, provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei princìpi generali dell'ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Ciononostante, nessun provvedimento ufficiale tempestivo e precauzionale a tutela della salute dei cittadini e dell'incolumità pubblica veniva adottato dal comune di Palmi, al contrario di quanto avveniva in alcuni comuni limitrofi coinvolti dallo sversamento dei fumi».
Secondo Furgiuele «l'attenzione delle autorità comunali competenti sull'incendio è stata quindi manifestata solo informalmente, con pubblicazioni a mezzo social apparse inopportune alla cittadinanza. Nondimeno, all'ordine del giorno del Consiglio comunale indetto dopo il verificarsi del suddetto incendio, fissato al 21 luglio 2024, non vi è alcun riferimento all'incendio né ad eventuali operazioni da porre in atto per affrontare efficacemente gli ulteriori sviluppi negativi ad esso legati».
Il deputato, infine, ha chiesto «quali iniziative di competenza, i Ministri interrogati intendano adottare affinché in casi come quello esposto in premessa siano tempestivamente presi tutti i provvedimenti, previsti dalla normativa vigente, al fine di garantire una migliore gestione degli eventi calamitosi, salvaguardare la salute dei cittadini, preservare l'incolumità pubblica, e contenere, nel breve, medio e lungo termine, il vasto danno ambientale causato dall'evento calamitoso descritto in premessa».
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La Replica del sindaco di Palmi: «Un'operazione del tutto strumentale in perfetto stile leghista»
Seccata e repentina è giunta, in mattinata, la risposta del sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio, il quale ha inviato una nota ai Ministeri competenti e all’Onorevole Furgiuele, dando conto di tutte le iniziative poste in essere dal Comune di Palmi per fronteggiare l’emergenza.
«L’unica cosa corretta da fare, per l’appunto fatta nell’immediatezza, era quella di attivare la protezione civile locale, informare la popolazione di ciò che stava accadendo, rapportarsi con la protezione civile regionale, con l’Arpacal, con i vigili del fuoco, con il commissariato di P.S. di Palmi e con la prefettura – evidenzia il primo cittadino -. Ma questo, Furgiuele e il suo suggeritore non lo sanno. Ogni valutazione sulla gravità dell’emergenza e sulle misure da adottare è passata, così come previsto dalla legge in questi casi, dalla prefettura, che ringrazio per il supporto costante nei giorni dell’incendio».
Il sindaco Ranuccio, infine, manifesta la propria amarezza che, a suo dire, è «un’operazione del tutto strumentale, in perfetto stile leghista, insieme ad accuse infamanti che rispedisco al mittente. Un pizzico di attenzione e quel minimo di approfondimento normativo in materia richiesto dalla serietà del tema trattato, avrebbero consentito all’Onorevole Furgiuele di evitare una magra figura. La nostra città è comunque pronta ad accoglierlo, così che possa spiegare, ad esempio, perché abbia inteso sostenere l’autonomia differenziata che penalizzerà tutti i cittadini del Mezzogiorno, compresi i suoi elettori».