VIDEO | Il titolare del dicastero Politiche agricole e forestali ha incontrato i sindaci calabresi alla cittadella regionale assicurando l'impegno del Governo sia in materia di aiuti che di modifiche legislative (ASCOLTA L'AUDIO)
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Il ministro delle Politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli ha fatto tappa in Calabria ed ha incontrato stamani i sindaci dei Comuni più colpiti dagli incendi che hanno interessato in questi giorni la Regione.
La vicinanza ai sindaci
Nei loro confronti, in particolare, l’esponente del governo Draghi ha avuto parole di vicinanza: «Rappresentano i sindaci che con le loro mani sono andati a spegnere gli incendi. Avete competenze, dovete dare risposte ma spesso non avete le risorse e i mezzi per rispondere alle richieste dei cittadini, figuriamoci in uno stato di emergenza come quella che avete vissuto».
Il Cdm sugli incendi
«Il Governo – ha poi assicurato il ministro – sta facendo la sua parte. Giovedì avremo un Cdm che sarà dedicato a questa emergenza con la declamazione dello stato di calamità, gli strumenti che daremo in primis alla protezione civile per gestire l’emergenza». Ma sarà fondamentale intervenire anche nel post incendio in tutte le aree danneggiate.
Perdite per le aziende
Altro passaggio ha riguardato le perdite per le aziende: «Non solo per il bestiame, in larga parte messo in sicurezza grazie alle loro capacità. Ma non hanno più il pascolo, foraggio, acqua, il posto dove tenerli». Gli aiuti, assicura Patuanelli, giungeranno anche per queste categorie sempre attraverso la Protezione civile.
«Ogni incendio ha una sua storia»
Sui danni patiti «stiamo lavorando con difficoltà e cautela», ha poi rimarcato il ministro aggiungendo: «Non vogliamo sconfinare nel rischio emulazione eventi che portano ai risarcimenti. Ci sono matrici diverse. Ogni incendio ha una sua storia, una sua natura. Troppo spesso ha un origine non causale ma volontaria con situazioni diverse dal piromane e organizzazione criminale».
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Infine il ministro ha garantito l’impegno di Palazzo Chigi su un altro fronte, quello delle leggi per «un impianto rigoroso dal punto di vista penale. Le forze dell’ordine stanno dando il massimo per individuare i responsabili ma imprese familairi e imprenditori si trovano dinanzi ad un danno che non hanno voluto né assolutamente cercato».
Sostegno alle aziende
«La gestione della fase emergenziale contempla il sostegno immediato a quelle aziende che non hanno nulla per nutrire i propri animali, non hanno più pascolo e acqua. Inoltre, la necessità di mettere in sicurezza il territorio che fra poche settimane vedrà l’arrivo delle piogge, quindi ha bisogno di una viabilità sicura. La seconda fase è certamente quella degli indennizzi che vanno contemperati rispetto al messaggio che non può essere accettata l’emulazione dell’incendio che molto spesso è di origine dolosa». Sui limiti nel fase di coordinamento il ministro ha rimarcato: «C’è necessità di capire quali sono le cose che non funzionano, le difficoltà del passaggio di competenze e poi la prevenzione che va fatta dando agli agricoltori gli strumenti per essere, i primi custodi del territorio»