Il consigliere regionale Francesco Pitaro, gruppo Misto, ha reso noto di avere presentato, in occasione della "Giornata Mondiale dell'Ambiente", indetta dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, un'interrogazione all'assessore all'Ambiente della Regione Sergio De Caprio.

 

Nel testo, Pitaro si sofferma sul ruolo delle Aree protette e dei Parchi. «La Calabria – afferma – dispone di 255mila ettari di Aree protette (l'8 per cento delle Aree protette nazionali ed è la sesta regione per estensione delle stesse), vanta, oltre ad un patrimonio pregevole di ecosistemi, biodiversità e paesaggi, tre grandi Parchi nazionali di assoluto prestigio ambientale e storico, uno regionale (quello delle Serre), tre Riserve naturali regionali, un Parco marino, l'Area marina protetta di Capo Rizzuto, 178 siti di interesse comunitario, sei zone di protezione speciale per l'avifauna, nonché 71 habitat dei 230 complessivi tutelati a livello europeo. Tuttavia, come si legge nello stesso “Programma di governo” della presidente Santelli, la nostra regione registra uno tra i più bassi tassi di flussi turistici dei Parchi, mentre l'effetto-Parco (in termini di sviluppo economico ed azioni per fronteggiare lo spopolamento e le povertà dell'entroterra calabrese) non si riscontra o è del tutto sproporzionato rispetto alle attese».

 

Il consigliere regionale, tutto ciò premesso e citando il "Dossier Biodiversità a rischio 2020" di Legambiente, secondo cui «le aree protette devono saper affermare la “pratica del Parco” puntando a diventare un player territoriale, sapendo interpretare le aspettative dei cittadini e dei diversi portatori di interessi e devono saper gestire i conflitti per non essere travolti dalla gestione burocratica», chiede di sapere: come sia possibile che, pur disponendo di 255mila ettari di Aree protette, la Calabria non riesca a metterle adeguatamente a valore e se le varie Aree protette ed i Parchi agiscono isolatamente o sono parte di una rete operativa necessaria per ottimizzare le risorse pubbliche e per garantire occasioni di sviluppo nell'ottica della sostenibilità ambientale. Inoltre, chiede «a quanto ammontano le risorse comunitarie, nazionali e regionali affluite dal 2018 ad oggi nelle Aree protette e nei Parchi e come vengono impiegate e se si ha contezza di quali siano gli effetti utili e concreti per i territori interessati e se si intende valorizzare l'immenso patrimonio di naturalità che il territorio calabrese custodisce e come e con quali strumenti e iniziative si intende passare (come annunciato nel Programma di governo di Santelli) «dalla mera visione di “vincolo” che di fatto si è tradotto nel “non fare” a politiche attive che abbinano la tutela con l'utilizzo e la fruizione sostenibile».

 

Pitaro intende conoscere, ancora, come sono stati impiegati i 20 milioni di euro «destinati – come assicurava l'assessore regionale all'Ambiente della scorsa Legislatura – ad interventi orientati al marketing territoriale, alla sentieristica e alla messa in cantiere della ciclopista dei parchi, un grande attrattore che collegherà il Parco del Pollino con quello d'Aspromonte passando per il Parco della Sila e delle Serre» e «se le Aree protette rappresentano per il governo regionale una priorità e, se sì, quali iniziative si stanno mettendo in campo per valorizzarle, promuoverle e renderle protagonisti soprattutto in prossimità della stagione estiva».