Jasmine De Marco e Guglielmo Galasso non hanno dubbi: «la sfida comincia adesso» dicono guardano la foce del fiume Mesima. La biologa e il presidente vibonese del Wwf tornano nell’area che studiano da tempo, galvanizzati dal via libera che il consiglio regionale ha dato alla legge istitutiva della Riserva naturale. «È un punto di partenza – precisa Galasso – ora serve la collaborazione degli enti, in primis i comuni di Rosarno, Nicotera e San Ferdinando». In questo senso è già stata avviata una interlocuzione, perché la Regione – con questa che è la terza Riserva calabrese – ha delegato l’associazione ambientalista quale soggetto attuatore, destinando già un finanziamento di partenza.

Ora bisognerà formulare un regolamento, individuando i vincoli e i permessi che serviranno a proteggere la flora e la fauna che rendono unica la zona a cavallo tra le province di Reggio Calabria e Vibo. «Sono stati avvistati perfino dei fenicotteri – ricorda De Marco – all’interno di una realtà dunale veramente unica sulla costa tirrenica». Proprio alla biologa nicoterese si deve la relazione tecnica che accompagna la legge, che ha avuto come primo firmatario il consigliere di opposizione Laghi – ma è stata sostenuta da tutti i gruppi consiliari – ed è lei che spiega la sorpresa che questo luogo, oggi ancora degradato, può suscitare.

 «L’ho sempre visto solo come fonte di inquinamento – spiega – ma proprio per questo quando ho deciso di venirlo a visitare, mi sono imbattuta in una realtà incredibilmente bella e imprevista: me ne sono innamorata». Proprio su questo effetto sorpresa punta il Wwf, che inizia nel suo sforzo di progettazione. «Immagiamo – conclude Galasso – sentieri e capanni, per fare diventare la Riserva un polo di attrazione turistica vista anche la vicinanza a strutture quali il parco archeologico di Medma a Rosarno o la giudecca di Nicotera, che possono essere ancora più visitate coniugando storia e natura».