È ancora una comunità sotto shock quella di Bagaladi, comunità del Reggino, colpita nel fine settimana scorso da una forte ondata di maltempo. Le immagini della furia del torrente Zervò hanno richiamato alla memoria la tragica alluvione degli anni Settanta. Le forti piogge di domenica hanno creato notevoli disagi e danni i quali sono ancora in corso di quantificazione. Le strade sono adesso pulite e libere, ma i segni della piena dello Zervò ci sono ancora come le auto inghiottite dal fango.  Per anni “silente”, lo Zervò a causa delle piogge incessanti si è ingrossato e dalla montagna sono venuti giù cumuli e cumuli di pietre e l’acqua si è unita al fango. L’alveo del torrente si è alzato di circa due metri. Tanto che gli alberi presenti, lungo il corso d’acqua, adesso risultano essere ricoperti fino a metà del fusto. L’amministrazione comunale,  guidata dal sindaco Santo Monorchio, ha lavorato duramente per mettere in sicurezza i cittadini e il territorio. Fortunatamente nessuna persona è rimasta coinvolta, però sono tanti ancora gli interventi che dovranno essere compiuti per riportare il paese alla normalità. Nell’animo dei cittadini qualcosa è cambiato. La paura per gli effetti  delle prossime piogge,  con l’inverno alle porte, adesso si unisce alla speranza che la natura resti sempre dalla parte dell’uomo.

Maltempo a Bagaladi: «Abbiamo lavorato notte e giorno»

Bagaladi è un borgo simbolo della Calabria. Definito il paese “porta” sul parco nazionale dell’Aspromonte non appena ci si arriva si nota come la natura è riuscita ad unire la bellezza delle montagne con la vista incantevole dello Stretto. La strada principale è sgombera dal fango e le abitazioni non sono più minacciate dalle frane che hanno interessato il territorio. «C’è stato un duro lavoro per permettere questo- ha dichiarato alla nostra testata il primo cittadino Monorchio - con i mezzi meccanici abbiamo subito messo in sicurezza le case e poi abbiamo lavorato sul fronte preventivo. Contemporaneamente abbiamo monitorato il torrente per evitare che i detriti trascinati giù potessero ostruire lo scorrere dell’acqua». Tutta la macchina amministrativa si è messa in moto. Per contenere i danni sono intervenuti gli operai di Calabria verde, quelli del comune, del consorzio di bonifica, ma anche tanti volontari.  «A loro- ha chiosato il sindaco- va il mio profondo ringraziamento. Sono stati momenti difficili, ma la prima emergenza è stata superata. «Il lavoro svolto ha impedito la chiusura della scuola- ha concluso Monorchio- ed è stata una vera fortuna. Perché quando si chiude una scuola si manifesta concretamente che c’è una situazione di allarme. Non si può vivere nella paura ed è per questo che gli interventi sono stati continuativi e celeri».