Una posizione forte, ineluttabile. E’ quella che chiedono ai comuni del lametino e del Reventino i membri del comitato ‘No all’eolico sul Reventino’ che sono ormai da mesi impegnati in una vera e propria battaglia per evitare che venga costruito in Calabria il parco eolico più grande d’Europa. Questo, infatti, accadrebbe qualora venissero approvate tutte le richieste di concessioni arrivate alla Regione, al momento più di cinquanta.


«Il territorio non si butta ai “quattro venti”», è uno degli slogan del comitato che spiega che se non si dovesse riuscire a fermare il processo si arriverebbe ad avere un susseguirsi di pale dislocate su tutto il crinale che dall’istmo di Marcellinara arriva fino a Motta Santa Lucia e oltre, per una potenza di oltre 600 Mw.


« Le torri, alte come palazzi di 20 piani   andrebbero a “rimpiazzare” castagneti, oliveti e faggete ridisegnando albe ed tramonti e modificando i  territori», spiegano ancora i membri del comitato che ricordano che in Calabria si esporta già il 70 per cento dell’energia prodotta. Ma non solo. Gli attivisti affermano che«gli impianti del crotonese e del versante sud dell’istmo di Marcellinara hanno causato danni ingenti in termini di dissesto idrogeologico, di problemi sanitari per le popolazioni locali, ma anche un forte impatto sulla biodiversità e sulla vita ed il comportamento dell’avifauna stanziale e migratoria».