Spuntano come i funghi i nuovi progetti per i nuovi parchi eolici da piazzare, un po’ a casaccio, sulle porzioni di territorio calabrese rimaste ancora libere. Ultimi, in ordine di tempo, due progetti che proprio nei giorni scorsi hanno ricevuto il parere intermedio da parte del dipartimento territorio e tutela dell’ambiente della Regione. Si tratta del “Gallia” e del “Rafanello” che la “Sthep srl” intende costruire nei comuni di Vazzano, Pizzoni, Vallelonga e Torre di Ruggiero, nel cuore delle Serre.

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I progetti, che nell’aprile scorso hanno iniziato l’iter con la richiesta del “provvedimento autorizzatorio unico regionale”, prevedono due impianti separati in grado di sviluppare, complessivamente, 60 MW di potenza ma entrambi gli elaborati al vaglio degli uffici regionali presentano ancora diverse anomalie che, scrivono anche gli uffici della Soprintendenza di Reggio Calabria e Vibo Valentia, vanno sanate con numerose integrazioni.

A presentare entrambi i progetti, la Sthep srl, azienda milanese creata nel 2021, senza dipendenti e con capitale sociale di 10mila euro, acquisita nel marzo scorso dalla “OrtusPowerResourcesitaly” a sua volta partecipata dalla “OrtusClimateMitigation”, colosso statunitense delle rinnovabili con progetti attivi e in via di definizione in Italia, Marocco, Gran Bretagna e Stati Uniti.

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Il Gallia

Cinque le nuove torri che la Sthep intende mettere in piedi nell’ambito del progetto Gallia: tre nel comune di Vazzano, due in quello, adiacente, di Pizzoni centro che ricade all’interno dei comuni del parco regionale delle Serre, con la connessione alla rete nazionale prevista nel territorio di Serra San Bruno, che del parco è il paese più importante. A leggere il parere intermedio degli uffici regionali però, la proposta, così come è stata protocollata, manca di diversa documentazione, sia sul versante amministrativo che su quello tecnico. Ed è proprio il versante tecnico quello in cui saltano fuori le mancanze più gravi. 23 gli appunti mossi dagli uffici regionali alla società milanese: appunti che vanno dallo studio di verifica di idoneità dell’area, allo studio di impatto ambientale e a quello acustico, oltre alla relazione geologica e idrologica.

Il Rafanello

Sono cinque anche le torri, con potenza di 30 MW, che la medesima Sthep intende invece attivare nei territori di Vallelonga, in provincia di Vibo e di Torre di Ruggiero (paese già coinvolto nel progetto presentato nei mesi scorsi dalla Statkraft) nel Catanzarese. Le opere di connessione alla rete nazionale sono previste nel comune di Chiaravalle, anche esso già “colpito” dal progetto della multinazionale norvegese. Anche in questo caso, protocollano gli uffici regionali, il progetto presenta «una incompletezza della documentazione amministrativa nonché una rilevante mancanza di diversi elaborati ed informazioni tecniche del progetto definitivo».