VIDEO | Il biologo vibonese è pronto a ridefinire l'organizzazione dell'ente regionale coniugando le potenzialità costiere con quelle dell'entroterra
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«Si parte da un buon lavoro che ha fatto il precedente commissario, Ilario Treccosti, e si tratta, per ora, di calare l'Ente Parchi Marini sui territori». È pronto a rilanciare l'ente parchi marini della Regione Calabria sui territori il neo commissario straordinario, il biologo Raffaele Greco. È lui la figura individuata dal presidente Roberto Occhiuto per guidare l'ente che abbraccia sei aree dove Greco intende attivare altrettante sedi operative e completare quindi l'iter costitutivo di una realtà che ha come scopo la tutela, conservazione e valorizzazione di zone dalla straordinaria bellezza: dalla baia di Soverato alla Costa dei gelsomini, dagli scogli di Isca alla Riviera dei cedri, dai fondali di Vibo Pizzo, Capo Vaticano, Tropea alla secca di Amendolara.
Una nuova idea di parco marino
«Noi abbiamo bisogno di lavorare a quello che negli anni '70 il professore Greco, mio omonimo, chiamava gestione integrata della fascia costiera ovvero la gestione della molteplicità delle risorse costiere, che oggi è una gestione affidata molto al caso, con mille frammentazioni, soprattutto dal punto di vista normativo». Dunque mentre si sta lavorando a un piano di interventi che presto arriverà sul tavolo del governatore, si guarda al futuro dei parchi marini puntando su una nuova modalità di fruizione turistica che coniughi le potenzialità costiere con quelle dell'entroterra: «Noi non immaginiamo il parco marino solo come sede del turismo balneare e questo potrebbe servire da una parte a decongestionare quei flussi nei mesi estivi che interessano molte zone della nostra regione, dall'altra potrebbe allungare la stagione».