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Caivano (provincia di Napoli- febbraio 2012- Un vigile del fuoco impegnato a spegnere un rogo appiccato a rifiuti speciali e urbani. Nella cosiddetta Terra dei Fuochi basta spulciare i documenti dei Vigili del Fuoco ,dove sono registrati i tantissimi interventi dei pompieri per i roghi tossici, per capire la portata del fenomeno relativo ai roghi tossici. Da molti anni, la camorra e le piccole imprese che producono in nero e sono costrette a smaltire i rifiuti in nero, usa il sistema dei roghi tossici per liberarsi dei rifiuti e degli scarti industriali di ogni tipo.
Nel corso di una apposita conferenza organizzata ieri a Roma, è stato presentato il dossier di Legambiente “Ecogiustizia è fatta” che traccia un primo bilancio delle attività a otto mesi dall’entrata in vigore della legge 6872015 che ha aggiornato il codice penale in materia di delitti ambientali introducendo il titolo VI-bis.
“I numeri dei reati contestati, dei sequestri e delle denunce raccolte – fa sapere Legambiente – dimostrano che l’impianto legislativo entrato in vigore il 29 maggio ha determinato l’avvio di una nuova stagione nel contrasto delle ecomafie, grazie a nuove fattispecie di reati da contestare come l’inquinamento e il disastro ambientale con pene adeguate, tecniche investigative efficaci e tempi di prescrizione raddoppiati”.
La Calabria è al secondo posto per numero di beni sequestrati (25) e al tredicesimo posto tra le regioni in cui si è concentrato il più alto numero di contestazioni della legge 68 con 23 infrazioni accertate e 29 denunce per illeciti.
La sezione calabrese di Legambiente si dichiara convinta che “con la nuova legge sugli eco-reati e i provvedimenti in via di approvazione possa aprirsi una nuova stagione di legalità per la riconversione ecologica del Paese”.
Legambiente avanza otto proposte per rendere più organico il contrasto dei reati ambientali e per creare condizioni favorevoli allo sviluppo di una cultura ambientalista. Si parte dalla proposta di formare una nuova legge con tutti gli attori del sistema di repressione dei reati ambientali (forze dell'ordine e Capitanerie di porto, magistrati, Arpa, polizia municipale, aree protette); definire linee guida nazionali per garantire una uniforme applicazione sui reati minori che non rientrano tra i delitti ambientali, fino ad oggi non completamente garantita; istituire un Fondo nazionale presso il ministero dell’Ambiente dove far confluire le sanzioni per i reati minori da utilizzare solo per bonificare i siti orfani sul modello del Superfund statunitense; potenziare le attività d'indagine contro gli eco-reati attraverso un corpo di polizia ambientale specializzato e sempre più strutturato sul territorio, approfittando della definizione del decreto sull'accorpamento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri; approvare il progetto di legge sul sistema delle Agenzie regionali protezione ambiente calendarizzato in aula al Senato per migliorare il sistema dei controlli pubblici in campo ambientale; approvare una legge efficace per lo stop al consumo di suolo e definire quanto prima nuove regole per procedere in modo più spedito all'abbattimento degli ecomostri e delle costruzioni abusive; calendarizzare la discussione del testo sulle agromafie, in corso di definizione dal gruppo di lavoro costituito del ministro della Giustizia, Orlando e presieduto da Giancarlo Caselli e, infine, lavorare per la definizione dei delitti contro gli animali, recuperando il lavoro fatto durante la fase di discussione della legge sugli eco-reati.