Intervenire sulle aree interne, prevenire il dissesto idrogeologico, garantire la permanenza antropica nei territori più difficili e valorizzare il patrimonio forestale attraverso il coinvolgimento di 10mila giovani e disoccupati di lunga durata. Sono questi gli obiettivi che si propone di perseguire il progetto di legge regionale “TerraFerma”, elaborato dal gruppo del Pd alla Regione Calabria.

Il progetto di legge Terra ferma

Il progetto di legge regionale è stato presentato oggi in una conferenza stampa a Longobucco (Cosenza) alla quale hanno partecipato il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, e i consiglieri regionali democrat Carlo Guccione, Libero Notarangelo e Luigi Tassone.

«Si tratta – hanno detto i componenti del gruppo del Pd alla Regione – di una proposta tesa alla valorizzazione alla salvaguardia delle potenzialità dei Comuni montani calabresi, attraverso una preliminare formazione delle risorse umane affidata all’azienda ‘Calabria Verde’. Una proposta inoltre – hanno aggiunto i consiglieri regionali democrat – che intende mettere a sistema due potenzialità della regione, finora considerate due emergenze e che invece potrebbero diventare occasioni di crescita e sviluppo: la forza lavoro giovanile e di lunga disoccupazione e il patrimonio montagna/bosco’».

L’impiego di 10mila disoccupati

“TerraFerma”, infatti, prevede l’impiego di circa 10mila giovani e disoccupati di lunga durata nelle azioni di recupero e valorizzazione del patrimonio forestale pubblico e  privato e di aree di particolare interesse ambientale a rischio dissesto idrogeologico: «In questo mondo – è stato evidenziato - si punta anche a trattenere questi giovani nella loro terra d’origine». Il finanziamento delle azioni previste nella proposta di legge regionale – hanno poi specificato i consiglieri regionali del Pd – dovrebbe avvenire nell’ambito della rimodulazione in corso dei fondi Ue e della definizione della nuova programmazione 2021-2027.

 

«La proposta ‘TerraFerma’ – ha sostenuto Bevacqua -  si articola secondo un percorso lineare che prevede tre tappe: la formazione dei soggetti destinati alle azioni anti-dissesto; il sostegno per consentire loro la costituzione di cooperative specificamente dedicate; il finanziamento di progetti integrati per aree omogenee, proposti dagli enti locali. Siamo certi di trovare nella Giunta regionale l’attenzione necessaria per interloquire nel merito e determinare in maniera puntuale un intervento organico essenziale per la Calabria. La nostra rispetto ai fondi europei – ha concluso il capogruppo del Pd in Consiglio regionale - è chiara:  attraverso una efficace e coraggiosa collaborazione istituzionale, è necessario individuare pochi obiettivi strategici e concentrare su di essi le risorse disponibili».